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Ovidio


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autore
brano
 
Livio
Ab urbe condita IX, 3
 
originale
 
[3] Querentes magis quam consultantes nox oppressit, cum pro ingenio quisque fremerent, [alius] "per obices uiarum," alius, "per aduersa montium, per siluas, qua ferri arma poterunt, eamus; modo ad hostem peruenire liceat quem per annos iam prope triginta uincimus: omnia aequa et plana erunt Romano in perfidum Samnitem pugnanti"; alius: "quo aut qua eamus? num montes moliri sede sua paramus? dum haec imminebunt iuga, qua tu ad hostem uenies? armati, inermes, fortes, ignaui, pariter omnes capti atque uicti sumus; ne ferrum quidem ad bene moriendum oblaturus est hostis; sedens bellum conficiet." his in uicem sermonibus qua cibi qua quietis immemor nox traducta est. Ne Samnitibus quidem consilium in tam laetis suppetebat rebus; itaque uniuersi Herennium Pontium, patrem imperatoris, per litteras consulendum censent. Iam is grauis annis non militaribus solum sed ciuilibus quoque abscesserat muneribus; in corpore tamen adfecto uigebat uis animi consiliique. Is ubi accepit ad Furculas Caudinas inter duos saltus clausos esse exercitus Romanos, consultus ab nuntio filii censuit omnes inde quam primum inuiolatos dimittendos. Quae ubi spreta sententia est iterumque eodem remeante nuntio consulebatur, censuit ad unum omnes interficiendos. Quae ubi tam discordia inter se uelut ex ancipiti oraculo responsa data sunt, quamquam filius ipse in primis iam animum quoque patris consenuisse in adfecto corpore rebatur, tamen consensu omnium uictus est ut ipsum in consilium acciret. Nec grauatus senex plaustro in castra dicitur aduectus uocatusque in consilium ita ferme locutus esse, ut nihil sententiae suae mutaret, causas tantum adiceret: priore se consilio, quod optimum duceret, cum potentissimo populo per ingens beneficium perpetuam firmare pacem amicitiamque; altero consilio in multas aetates, quibus amissis duobus exercitibus haud facile receptura uires Romana res esset, bellum differre; tertium nullum consilium esse. Cum filius aliique principes percontando exsequerentur, quid si media uia consilii caperetur, ut et dimitterentur incolumes et leges iis iure belli uictis imponerentur, "ista quidem sententia" inquit "ea est, quae neque amicos parat nec inimicos tollit. Seruate modo quos ignominia inritaueritis; ea est Romana gens, quae uicta quiescere nesciat. Viuet semper in pectoribus illorum quidquid istuc praesens necessitas inusserit neque eos ante multiplices poenas expetitas a uobis quiescere sinet." neutra sententia accepta Herennius domum e castris est auectus.
 
traduzione
 
3 La notte li sorprese mentre pi? che consultarsi si stavano lamentando del proprio destino, e ognuno di essi reagiva secondo il proprio carattere. Uno diceva: ?Avanziamo attraverso le barriere lungo la strada, su per le pendici dei monti, attraverso i boschi, dovunque potremo portare le armi: cos? che almeno si riesca ad arrivare fino al nemico, sul quale da quasi trent'anni abbiamo la meglio. Tutto sar? facile e agevole per dei soldati romani che combattono contro perfidi Sanniti?. Un altro ribatteva: ?Dove e per dove dovremmo andare? Non vogliamo per caso spostare i monti dalle loro sedi naturali? Finch? avremo queste cime sopra la testa, per quale via si potr? raggiungere il nemico? Armati o inermi, coraggiosi o vigliacchi, siamo tutti ugualmente prigionieri e vinti; il nemico non ci offrir? nemmeno una spada perch? possiamo morire in maniera gloriosa: vincer? la guerra senza muovere un dito?. La notte trascorse tra battute di questo genere: nessuno pens? a riposare o a mangiare. Ma nemmeno i Sanniti, pur trovandosi in una congiuntura tanto favorevole, sapevano che cosa convenisse fare. E per questo decisero all'unanimit? di inviare un messaggio a Erennio Ponzio, padre del comandante in capo, per averne un consiglio. Quest'ultimo, avanti negli anni com'era, si era gi? ritirato non solo dall'attivit? militare, ma anche dalla vita politica. Ci? non ostante, nel suo corpo malato era ancora vivo il vigore dell'animo e dell'intelletto. Quando venne a sapere che gli eserciti romani erano stati schiacciati alle Forche Caudine tra due gole, essendogli stato chiesto un consiglio dal messaggero inviato dal figlio, propose di lasciarli andare al pi? presto tutti senza colpirli. Ma siccome questo consiglio non venne messo in pratica, inviato una seconda volta lo stesso messaggero col c?mpito di consultarlo, egli propose di ucciderli tutti dal primo all'ultimo. Le risposte contrastavano tanto da sembrare il responso di un oracolo ambiguo: e il figlio - pur pensando che ormai anche la mente del padre avesse perso lucidit? nel corpo malato -, ci? non ostante si lasci? convincere dalle insistenze di tutto l'esercito a convocare il genitore di persona nell'assemblea. Stando a quanto si racconta, il vecchio non avrebbe fatto difficolt? a lasciarsi portare su un carro all'accampamento, e una volta introdotto nell'assemblea si sarebbe espresso all'incirca in questi termini, senza modificare in nulla il proprio parere, ma limitandosi a chiarirne i motivi: scegliendo la prima strada, che lui riteneva la pi? valida, ci si sarebbe assicurata una pace duratura e l'amicizia con un popolo potentissimo; optando invece per la seconda, si sarebbe evitata la guerra per molti anni, perch? dopo la perdita di quei due eserciti per i Romani non sarebbe stato facile raggiungere di nuovo la potenza di un tempo; una terza via non esisteva. Ma siccome il figlio e gli altri alti ufficiali insistevano a chiedere che cosa pensasse di una soluzione di compromesso - permettere cio? ai Romani di andarsene sani e salvi, ma imporre loro, in quanto vinti, il diritto di guerra -, l'uomo rispose: ?Questa soluzione ? tale che non vi acquister? degli amici n? vi liberer? dai nemici. Salvate pure la vita a uomini che avete esasperato con un trattamento umiliante: la caratteristica del popolo romano ? quella di non sapersi rassegnare alla condizione di vinto. Nei loro cuori sar? sempre vivo il marchio di infamia del caso presente, e questo non dar? loro pace fino a quando non vi avranno ripagato con pene molte volte pi? dure?. Una volta respinte entrambe le sue proposte, Erennio venne ricondotto dall'accampamento in patria.
 

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