Data:
04/10/2002 22.42.55
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D?i, che ? quasi finita :)
Perch? citare me stesso? Separato dal loro impero, tutt'intorno, da regni e tetrarchie, poich? era noto che ero ricco e non mi sarei assoggettato, mi provocarono in guerra servendosi di Nicom?de; ma io conoscevo bene la loro scelleratezza, e avevo predetto ci? che poi accadde, sia ai Cretesi, in quel tempo gli unici liberi, sia al re Tolomeo. E io, vendicando l'oltraggio, cacciai Nicom?de dalla Bitinia e riconquistai l'Asia, spoglia del re Antioco, e tolsi il pesante servaggio alla Grecia. Le mie iniziative furono per? bloccate da Archel?o, il pi? miserabile dei servi, che trad? il mio esercito. E quelli che per vilt? o per mal fondata astuzia si tennero fuori della guerra per starsene loro al sicuro a prezzo dei travagli miei, ora ne pagano durissima pena: Tolomeo, che solo a caro prezzo rinvia di giorno in giorno la guerra, e i Cretesi, che gi? sono stati attaccati una volta e che non vedranno la fine se non con il loro annientamento. Quanto a me, poich? mi rendevo conto che, per i loro guai interni, mi era stata rinviata la lotta pi? che data la pace, contro il parere di Tigrane - che ora, troppo tardi, riconosce vero quanto io dicevo -, per quanto tu fossi molto lontano, e tutti gli altri fossero asserviti, pure ripresi la guerra: il generale romano Marco Cotta, in terra lo sbaragliai a Calc?done, e sul mare lo spogliai di una bellissima flotta. Quando, con un grosso esercito, ero impegnato nell'assedio di C?zico, e mi vennero a mancare i viveri, nessuno, l? intorno, mi dette aiuto; contemporaneamente, l'inverno escludeva dal mare. Per questo - non gi? costretto dalla forza del nemico -, mentre tentavo di rientrare nel patrio regno, per naufragi presso Paro ed Eraclea, perdetti, insieme con la flotta, i migliori soldati. Poi, dopo che ebbi ricostituito un esercito presso Cab?ra, tra vari scontri fra me e Lucullo, fummo per? c?lti entrambi dalla mancanza di viveri. A lui restava il regno di Ariobarzane, immune dalla guerra; io invece, poich? intorno a me tutto era devastato, mi ritirai in Armenia; e i Romani, seguendo, non me, ma la loro abitudine di distruggere tutti i regni, poich?, con l'angustia dei luoghi, impedirono alle grandi masse di combattere, vantano come vittoria loro l'imprudenza di Tigrane.
Trad. F. Casorati, Newton
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