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Mittente:
Bukowski
Re: SENECA   stampa
Data:
05/10/2002 16.42.07




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Complimenti, versione non facile.

Seneca, Consolazione a Polibio, XI passim

Che dire (poi) dei capi e della progenie dei capi, ragguardevoli [conspicuos] per i molti consolati (sostenuti) e per (i molti) trionfi (riportati, e poi) morti secondo la sorte inesorabile (degli uomini)? Interi [tota] regni, insieme con i (loro) re, e intere popolazioni, insieme con i (loro) reggitori, hanno sopportato [tulere = tulerunt - fero] il proprio (triste) destino: tutti, o meglio [immo]: tutte le cose, sono volti verso la fine [in diem ultimum]. Fine che (per?) non ? la stessa per tutti: c'? chi muore nel fiore [in cursu medio] della vita, chi sul nascere [lett. (vita) reliquit alium in aditu (entrata) ipso], chi - a proprio dispetto [vix] - in tarda vecchiaia, (quando ?) oramai strutto [fatigatum] e desideroso di riposare in pace [lett. exire] [lett. (vita) emittit (manda fuori) alium? vix (a fatica)].
(Insomma) per quanto in tempi e circostanze diverse, tutti purtroppo volgiamo alla medesima meta: (dunque) non so se sia pi? stolto ignorare la legge che regola la nostra [lett. della] mortalit? o piuttosto pi? impudente ricusar(la).
Ors?, riprendi a sfogliare [lett. prendi in mano] le opere dei due autori [Omero e Virgilio, se non erro], (opere) che per l'assiduo impegno della tua intelligenza sono divenute popolari, e che hai parafrasato [resolvisti, lett. sciolto (dalla loro struttura poetica)] cos? (bene) che - bench? la loro struttura (poetica) sia caduta [appunto!] - la grazia, tuttavia, rimane intatta - (come dire:) li hai trasposti da una lingua all'altra in modo che - cosa improba - tutta la (loro) valenza ti seguissero nell'altra lingua.
(Ebbene) non ci sar? (alcun) libro in tali opere che non ti fornisca innumerevoli esempi dell'umana precariet? [varietatis], di eventi incerti e di lacrime che scorrono [lacrimarum? fluentium] per i motivi pi? disparati [ex alia atque alia causa].
(Ri)leggi (allora) con quanta verve [spiritu] tu abbia espresso - con voce tonante [espresso? tonante = intonueris] - parole di estrema importanza e potenza: immediatamente, proverai vergogna di lasciarti andare [deficere, venir meno] e di sconfessare quelle grandi parole. Non renderti colpevole (di ci?, ovvero che) chiunque ammirer? i tuoi scritti, e li prender? da esempio [modo?], (si) chieda in che modo una personalit? [animus] cos? fragile abbia concepito cose tanto grandi e forti.

Trad. Bukowski
  SENECA
      Re: SENECA
 

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