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Mittente:
Bukowski
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Re: Frontinus
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Data:
07/10/2002 16.36.40
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Carissimo Mickey, nessuno stress, anzi piacere di ricerca. Devo confessarti che a nulla sono serviti i riferimenti cartacei (in libreria e in biblioteca sono introvabili i testi di Frontino sull'agrimensura, come capirai). Ciononostante, approfittando del tempo che mi hai concesso :), ho messo a soqquadro la Rete, giungendo a risultati che - me misero, me tapino - erano sotto i miei occhi. Frontino sta "semplicemente" parlando della centuriazione, e il "ferramento" non ? l'aratro che ti ho erroneamente tradotto in precedenza, quanto piuttosto il/la groma. Allora innanzitutto ti ho selezionato dei link utili che, a meno che tu non li abbia gi? visionati, credo possano risultarti utili
http://www.kjws.com/centuriazione/rim...
http://www.centuriazione.it/adria/chi...
http://www.palladio-tv.it/Internet/Ip...
A ci? integra questo piccolo saggio:
Il punto centrale del territorio da suddividere, che doveva corrispondere all'incontro del decumano massimo (tracciato sempre per primo) e del cardo massimo, era detto umbilicus e in esso veniva collocata la "groma ", strumento fondamentale per gli agrimensori. La groma era costituita da un bastone con un'estremit? appuntita che veniva conficcata nel terreno o ad lapidem, cio? in un cippo in dotazione agli stessi agrimensori. Sulla parte del bastone era poi fissato un braccio mobile che poteva essere orientato e sul quale era posta la groma vera e propria, una croce di legno rivestita di ferro alle cui estremit? erano appesi, accoppiati, dei fili a piombo. La perpendicolare dei fili a piombo, riportata sul terreno, consentiva di tracciare le linee ortogonali necessarie a suddividere il territorio, segnalate da paletti piantati a terra. Una volta raggiunta la lunghezza voluta degli assi (2400 piedi nel caso della centuria standard), si ripiantava la groma per delimitare i lati del quadrato che si voleva tracciare e che sarebbe poi stato suddiviso in ulteriori parti attraverso i limites. Ogni cinque limites, sempre perpendicolari tra loro, in genere veniva tracciata una strada. Tutti i limites erano numerati e ad ogni incrocio venivano posti dei cippi detti termini che ne indicavano l'esatta ubicazione con delle sigle. Ad esempio SDII KKIII indicava l'incrocio tra il secondo Decumano posto a Sinistra del decumano massimo e il terzo "Kardo" situato nella parte posteriore (Kitrata) rispetto al cardo massimo (le due parti nelle quali il territorio veniva diviso dal decumano massimo erano infatti dette "destra" e "sinistra", mentre quelle delimitate dal cardo massimo, rispettivamente "antica" o "ultrata" - davanti e "postica " o "citrata " - dietro) La sacralit? dei cippi era indiscussa, tanto che su di essi si riteneva vegliasse il dio Terminus, protettore dei confini. La distribuzione degli appezzamenti di terreno cos? ricavati veniva poi effettuata mediante sorteggio o, solo per i rappresentanti della classi pi? abbienti, con chiamata nominativa Le assegnazioni venivano registrate su documenti ufficiali, un vero e proprio catasto, dei quali era possibile la consultazione in caso di successive controversie. A lungo si ? discusso sulle reali sembianze della "groma ", in quanto per lungo tempo l'unico esemplare visibile ? rimasto quello realizzato sul bassorilievo della lapide tombale dell 'agrimensore Popidius Nicostratus, a Pompei. La scarsa leggibilit? del rilievo ne ha reso disagevole la comprensione fino a che non si ? avuto, sempre a Pompei, lo straordinario ritrovamento di un esemplare di "groma" smontato nella bottega di Verus ( lo stesso proprietario della meridiana portatile), dove probabilmente era stata portata per essere riparata.
[fonte: http://web.tiscali.it/romaimperiale/p... ]
qui c'? un'immagine in piccolo della groma: http://www.romagna.net/centuriazione/... Infine una chicca, un piccolo dizionario dell'ingegnere romano : http://www.archeoprovincia.it/diziona...
Ci? detto e ci? fatto, con questi nuovi strumenti acquisiti, ho proceduto alla traduzione del brano richiestomi, corretta, stavolta, al 99% :).
La tipologia variegata [multiplex] dei terreni - taluni in prossimit? di rilievi, di fiumi, di rive, o di dirupi, e a ci? si aggiungano terreni sassosi ed accidentati, o sottoposti a diverse colture - non permette che si adotti, ovunque, un'unica metodologia di misurazione; ragion per cui, bisogna far ricorso ad estrema perizia ed accortezza. Ogni fazzoletto di terra, infatti, per quanto minimo, deve essere sottoposto all'attenzione dell'agrimensore, per essere ridefinito, come si richiede, secondo un reticolo rettangolare [ratione angolorum rectorum; ovvero ad angolo retto, e perci? pi? facilmente misurabile]. Per far ci?, dobbiamo innanzitutto munirci della strumentazione adatta [si tratta appunto del/della "groma"], e quindi procedere ad una misurazione certosina, che riconduca [aequeet, eguagli] adeguatamente il perimetro [longitudines laterum] (del podere) a "limites" ortogonali di [20] actus di lato. L'utilizzo dello strumento consente di squadrare [dirigere perpenso] l'intera estensione [omnia momenta] (del podere), traguardando [perspicere] attraverso la perpendicolare dei fili a piombo [, <oculo> ex omnibus corniculis ex<t>ensa ponderibus et inter se conparata fila seu nervias ita perspicere; per quanto riguarda l'assetto del "groma" vd. pi? oltre], fin dove pu? essere spinta la prospettiva [cio? fin dove ? possibile "traguardare"; per procedere, come specificato appena dopo, si spinger? la groma lungo la retta di misurazione] . Al che, si puntino i paletti di riferimento [moetas; avevo ragione ;)] e quindi, dopo aver spostato [transposito] lo strumento lungo la retta intrapresa [eodem momento quo tenebatur, che si teneva] cos? avanzare fino al piantonamento dell'ultimo paletto, proseguendo il tracciato [perducere coeptum rigorem] fino all'incrocio [interversuram ? pi? propriamente il "punto di svolta"] o alla fine (del percorso). La perpendicolare (dei fili a piombo) consente, insomma, di definire tutti i vertici del reticolo di terreno.
Trad. Bukowski
saluti
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• Frontinus Re: Frontinus Re: Frontinus
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