Data:
08/10/2002 2.28.12
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Cicerone, Filippiche, IV, 14-15-16
[14] O Romani, i vostri antenati - ? bene precisarlo [ac? quidem; ci? denota la cattiva abitudine, per non dire stupidaggine, di estrapolare le "versioni" dal loro contesto; l'espressione indica una stretta correlazione con quanto precede; lett. ma? in realt?, ?per l'appunto] - erano in conflitto con un nemico dotato [qui haberet] di una struttura statale, di un organo deliberativo [lett. senato], di una struttura economica [aerarium], di una solida base di consenso popolare [consensum et concordiam civium], (ovvero) in grado di - in certo modo - [rationem aliquam, retto sempre da "haberet"] (assicurarsi) pace e trattati, se fosse stato il caso [si res tulisset ita]. Questo vostro (attuale) nemico (invece) attenta al vostro Stato, senza averne uno [ovvero, senza avere, a maggior ragione, i requisiti sopraelencati, come vien detto qui di seguito]; attenta al Senato - ovvero ad un organo deliberativo [consilium] (che regge i destini) del mondo - senza avere, egli stesso [il nemico], alcun apparato politico; ha scialacquato il vostro erario, senza avere nulla di suo [ovvero, senza avere? una lira]! E poi, potrebbe (mai) avere una solida base popolare chi non ha financo una citt?? Che opportunit? [rendo cos? "ratio"] di pace potrebbe esserci con un individuo caratterizzato da incredibile crudelt? e dalla bench? minima lealt?? [15] E insomma, o Romani, il (vostro) popolo - dominatore del mondo [lett. vincitore?] - si trova (ora) impegolato in un conflitto con un assassino, un furfante, uno "spartaco" [mettiamolo in minuscolo]! (Costui) ama vantarsi di somigliare a Catilina: simile lo ? (di certo) in quanto a scelleratezza [abl. limitazione], ma non in quanto ad intelligenza e scaltrezza [sciolgo cos? "industria"]! Quello [Catilina], pur non possedendo un esercito, lo assembr? in quattro e quattr'otto [repente]; costui (invece) [l'innominato ? Antonio, ovviamente] perse quell'esercito che aveva accozzato [lett. perf.]. Come dunque avete fatto fuori [fregistis - frango] Catilina, grazie al mio operato, all'autorevolezza del senato e al vostro (stesso) impegno e valore, cos?, tra breve, udirete che il nefasto latrocinio di Antonio (sar? stato) annientato in virt? della vostra concordia col senato - (concordia) senza precedenti [tanta, quanta numquam fuit] - e dal vittorioso valore [felicitate et virtute] dei vostri eserciti e dei vostri generali. [16] Io, per me, nulla tralascer? di quanto ritenga possa giovare alla vostra libert?: ricorrer?, nelle mie possibilit?, al (massimo) impegno, alla fatica, alle veglie, alla (mia) autorevolezza, al (mio) giudizio. Del resto, non potrei comportarmi (diversamente): sarebbe un torto [lett. senza (fare) un torto] all'immensa benevolenza che mi avete dimostrato [ho tradotto un po' liberamente, ma il senso ? chiarissimo]. Ebbene, oggi - per la prima volta dopo molto tempo [primum? longo intervallo] - grazie al rapporto ufficiale di M. Servilio [M. Servilio? referente], uomo coraggiosissimo e a voi devoto, e dei suoi colleghi, uomini degnissimi e ottimi cittadini, abbiamo (ri)acceso - sotto il mio "tutorato" [me auctore et principe] - una (nuova) speranza di libert?.
Trad. Bukowski
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