LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - forum

pls - prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE

FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)

--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---



Leggi il messaggio

Mittente:
...:::Bukowski:::...
>>> x francesca - livio XXI 7 <<<   stampa
Data:
08/10/2002 18.40.38




Rispondi a questo messaggio  rispondi al msg

Scrivi un nuovo messaggio  nuovo msg

Cerca nel forum  cerca nel forum

Torna all'indice del forum  torna all'indice
N.B.: (1)il testo ce l'ho gi? disponibile in cartaceo. Se trovi qualche difficolt?, fammi sapere; (2) evidentemente hai i cookies disabilitati. Saluti.



Livio, Storia di Roma, XXI 7

[7] Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa ui oppugnabatur. Ciuitas ea longe opulentissima ultra Hiberum fuit, sita passus mille ferme a mari. Oriundi a Zacyntho insula dicuntur mixtique etiam ab Ardea Rutulorum quidam generis; ceterum in tantas breui creuerant opes seu maritimis seu terrestribus fructibus seu multitudinis incremento seu disciplinae sanctitate qua fidem socialem usque ad perniciem suam coluerunt. Hannibal infesto exercitu ingressus fines, peruastatis passim agris urbem tripertito adgreditur. Angulus muri erat in planiorem patentioremque quam cetera circa uallem uergens; aduersus eum uineas agere instituit per quas aries moenibus admoueri posset. Sed ut locus procul muro satis aequus agendis uineis fuit, ita haudquaquam prospere, postquam ad effectum operis uentum est, coeptis succedebat. Et turris ingens imminebat et murus, ut in suspecto loco, supra ceterae modum altitudinis emunitus erat, et iuuentus delecta ubi plurimum periculi ac timoris ostendebatur ibi ui maiore obsistebant. Ac primo missilibus summouere hostem nec quicquam satis tutum munientibus pati; deinde iam non pro moenibus modo atque turri tela micare, sed ad erumpendum etiam in stationes operaque hostium animus erat; quibus tumultuariis certaminibus haud ferme plures Saguntini cadebant quam Poeni. Vt uero Hannibal ipse, dum murum incautius subit, aduersum femur tragula grauiter ictus cecidit, tanta circa fuga ac trepidatio fuit ut non multum abesset quin opera ac uineae desererentur.


7. Mentre i Romani si attardavano in preparativi e consultazioni, gi? Sagunto era presa d'assalto con grandissima violenza. Era sicuramente la citt? pi? opulenta tra quelle che si trovavano al di l? dell'Ebro; sorgeva a circa un miglio dal mare e, a quanto si dice, i suoi fondatori venivano dall'isola di Zacinto (e questi si sarebbero poi mescolati anche a dei Rutuli provenienti da Ardea. Successivamente i Saguntini si erano in breve tempo arricchiti in modo straordinario grazie sia ai commerci via mare che a quelli via terra: avevano avuto un grande incremento demografico ma avevano saputo anche mantenersi corretti e leali al punto da difendere la loro alleanza con Roma fino all'estrema rovina. Annibale entr? nel loro territorio con un esercito pronto all'attacco e, dopo aver devastato in lungo e in largo le campagne, assal? la citt? lungo tre direttrici. In un punto le mura puntavano ad angolo verso una vallata pi? piana ed aperta di ogni altro luogo all'intorno: fu l? che Annibale decise di concentrare le sue vinee, per consentire all'ariete di avvicinarsi alle mura. Tuttavia, se distante dal muro il terreno regolare consentiva di muovere bene le vinee, non altrettanto bene andarono le cose quando si cerc? di passare alla stretta finale. Infatti sovrastava il luogo una torre di grande mole e il muro, proprio perch? si trovava in una posizione da cui era facile prevedere pericoli, era particolarmente munito e pi? alto che altrove. E proprio l?, ovunque si manifestassero maggiori pericoli e minacce, la difesa era lasciata ai giovani migliori che vi si dedicavano con grandissimo accanimento: dapprima allontanarono gli attaccanti con proiettili di ogni genere rendendo insicuro ogni tentativo di preparare la strada all'attacco. Poi le armi non brillarono pi? soltanto dai muri e dalla torre: i Saguntini si fecero tanto intraprendenti da compiere delle sortite contro le stazioni di guardia e le opere di assedio. E in queste improvvise e continue scaramucce non erano certo i Saguntini a registrare il pi? alto numero di caduti. Quando poi accadde allo stesso Annibale di avvicinarsi incautamente al muro, egli fu colpito e abbattuto da un giavellotto che gli trapass? una coscia: tali fuga e scompiglio ci furono attorno a lui che i Cartaginesi furono prossimi ad abbandonare vinee e opere d'assedio.

Trad. G. D. Mazzocato, Newton
  >>> x francesca - livio XXI 7 <<<
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 


  NEWSGROUP

%  DISCLAIMER  %

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by uapplication.com

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons