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Mittente:
Bukowski
Re: Versione Cicerone   stampa
Data:
09/10/2002 15.52.15




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Cicerone, Tusculane, II 58-59 passim

E allora, al fine di sopportare il dolore in maniera tranquilla e serena, atteggiamento molto utile [lett. proficit plurimum, giova molto] ? pensare - con tutta l'anima, come si suol dire - a quanto ci? [cio?, la sopportazione, appunto] sia moralmente nobile [honestum]. Infatti - come ho gi? detto, ma ? bene ripeterlo spesso - nutriamo, per natura, eccezionale desiderio [studiosissimi adpetentissimique] della nobilt? morale; e se di tale (nobilt?) noi abbiamo intravisto, come dire [quasi], un barlume [lumen], (allora) non c'? alcunch? che non siamo pronti a sopportare e ad affrontare per conquistarlo [il barlume].
In virt? di questo (nobile) slancio dell'anima verso la vera [aeram (??) - suppongo "veram"] gloria e la nobilt? morale vengono affrontati i pericoli in battaglia; gli eroi [viri fortes] non soffrono le ferite durante il combattimento [in acie]; ovvero, le accusano, ma preferiscono la morte al disonore, per quanto lieve [sed malunt mori quam demoveri de gradu dignitatis tantum modo].
I Decii (pur) vedevano le spade nemiche scintillare [fulgentis = - es], quando irrompevano nelle loro schiere; (eppure, la consapevolezza del)la morte gloriosa stornava loro tutta la paura delle ferite. Del resto, credi che Epaminonda abbia levato eccessivi lamenti [tam ingemuisse], quando sentiva che la vita (gli) scivolava via insieme col sangue [domanda retorica; la risposta ? no; qui di seguito la spiegazione]? Egli infatti restituiva [lett. relinquebat patriam imperantem Lacedaemoniis] la patria agli Spartani, mentre l'aveva trovata (che era) asservita (al nemico)! Queste sono le vere soddisfazioni che leniscono [sciolgo cos? "?solacia ?fomenta", le soddisfazioni e i rimedi] i pi? grandi dolori!

Trad. Bukowski
  Versione Cicerone
      Re: Versione Cicerone
 

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