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Mittente:
Bukowski
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Re: Aiuto!!! Cicerone
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Data:
09/10/2002 18.24.47
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beh comunque le avevo fatte entrambi ://
Si tratta, in realt?, di due brani differenti.
Cicerone, Paradoxa, passim, con qualche modifica.
Vi chiedo [qui "quaero" regge l' ex + abl. della persona cui si chiede] cosa pensiate a riguardo [de + abl. di argomento] della frugalit? e morigeratezza [continentia] dei nostri antenati: (ovvero, vi chiedo) se [num; qui apre un'interrogativa indiretta che presuppone risposta negativa] coloro che hanno lasciato (ai posteri) un tale Stato [quello romano, ovviamente] retto su cos? nobili fondamenta (vi) sembrino aver (mai) avuto alcuna bramosia d'oro, d'argento o di (qualsivoglia lussuosa) masserizia. Prendete ad esempio [lett. ponete davanti agli occhi] qualunque re. C'? forse da chiedersi se Romolo sia asceso al cielo [= sia stato divinizzato] in virt? di quelle cose che gli (uomini) stolti chiamano "beni" [= ricchezze], o piuttosto per merito delle (sue) imprese e delle (sue) virt?? Non parlo degli altri re: infatti, ad eccezione di (Tarquinio) il Superbo, si equivalsero tutti [in quanto a morigeratezza, s'intende]. (Mi) domando piuttosto cosa abbia spinto Muzio (Scevola) a (tentare di) uccidere Porsenna, senza alcuna speranza di uscirne vivo (dall'agguato) [? il famoso episodio di Scevola, fatto prigioniero in campo nemico - in cui si era introdotto per uccidere Porsenna, appunto - e che si bruci? la mano pur di non rivelare il nome dei suoi compagni e complici]; o quale coraggio abbia armato [lett. tenuto] (Orazio) Coclite, che da solo difese il ponte (sul Tevere) contro tutte le schiere nemiche [lett. (Coclite) solo sul ponte contro?; ? un altro episodio della leggenda eroica di Roma nella guerra contro il re Porsenna]. Confessate, allora, se desiderate somigliate a costoro [ovvero, i contemporanei dell'epoca in cui Cicerone scrive] che sguazzano [lett. abbondano di?] in dimore [tectis] di marmo, luccicanti d'avorio e d'argento, piene di statue e di quadri, ovvero a Caio Fabrizio, il quale nulla mai possedette di ci?, n? (mai) desider? posseder(ne) [accontentandosi della sua virt?, s'intende]?
Trad. Bukowski
Cicerone, Dell'oratore, II 50 "Ma non disprezzare i nostri (scrittori) - interloqu? Antonio - (infatti) anche gli stessi Greci [Gracci?? - ? Graeci] all'inizio scrissero [scriptitarunt = scriptitaverunt - scriptito, frequentativo di "scribo"] come il nostro catone, come Pittore o come Pisone. La disciplina storiografica, infatti, si esauriva in nient'altro che una compilazione annalistica; per tale motivo - ovvero di conservare memoria dei pubblici avvenimenti - dagli albori della romanit? [ab initio rerum Romanatum (refuso: Romanarum)] fino al pontificato di P. Muzio, il pontefice massimo metteva per iscritto [mandabat litteris] tutti gli avvenimenti [res] dei singoli anni [ovvero tutto ci? che accadeva di anno in anno], li riportava su una tavola bianca ed esponeva la tavola in casa [domi, locativo] (sua), in modo che il popolo potesse [lett. al popolo fosse data possibilit? di?] visionarla: essi [ovvero queste tavole] sono ci? che a tutt'oggi vengon detti "annali massimi". Molti (storici) perseverarono in questo modo di scrivere, e lasciarono testimonianze - pure, senza alcun commento e aggiunta [solum? sine ullis ornamentis] - dei tempi, dei popoli, dei luoghi e delle imprese".
Trad. Bukowski
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• Aiuto!!! Cicerone Re: Aiuto!!! Cicerone Re: Aiuto!!! Cicerone
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