Data:
09/10/2002 20.19.03
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
Scusami il ritardo. Ero convinto che avessi il testo gi? tradotto in qualche antologia (come infatti era) ma non riuscivo a trovarlo. Se trovi qualche difficolt? fammi sapere.
Cicerone, Le leggi, II, 15- 16 passim
Siano, anzitutto, persuasi i cittadini che gli d?i sono i signori e reggitori di tutte le cose, che tutto ci? che si compie, si fa per impulso, per ordine, per supremo loro volere, e che essi sono altamente benemeriti verso il genere umano; e che scrutano come ciascun sia, cosa faccia, ci? che covi in s?, con qual animo, con qual pio sentimento compia i riti religiosi: e che insomma tengono conto dei pii e degli empi. Quando infatti le menti siano pervase di questa convinzione, certamente non si distorranno da propositi confacenti e retti. Che infatti v'? di pi? vero, che non possa esservi alcuno tanto scioccamente arrogante da pensare di possedere in s? la ragione e la mente, e non le pensi esistenti nel cielo e nel mondo? o che pensi che quelle sfere celesti, che a stento riescono comprensibili anche con la pi? profonda meditazione, non siano mosse da una ragione? [?] Chi potrebbe poi disconoscere che queste credenze siano utili, quando si rifletta a quanti rapporti si stringano col giuramento, di qual giovamento siano i vincoli religiosi nei trattati, quanti uomini il timore del divin castigo abbia trattenuto dal peccare, e quanto si rinsaldi la societ? dei cittadini tra loro, facendo intervenire gli d?i immortali quali giudici o quali testimoni?
Trad. Cancelli
|