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Mittente:
Bukowski
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Re: De legibus II, 3-4
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Data:
16/10/2002 5.23.25
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Brano leggermente infido, ma molto bello.
Marco [= Cicerone]: "Devo rivelarti [lett. a dire il vero] che questa (villa) ? stata la piacevole [germana, schietta, quasi? fraterna] dimora che ha custodito l'infanzia mia e del qui presente Quinto [lett. di questo mio fratello]. Qui, infatti, siamo cresciuti, prole di nobili natali; qui (si conservano) le sacre tradizioni, i tratti distintivi [genus], i molti ricordi [vestigia, impronte] dei (nostri) antenati. Che aggiungere? Questa villa, come appare oggi, ? stata ristrutturata, ampliata ed abbellita grazie a mio padre, che qui - cagionevole di salute - ha trascorso praticamente (tutta la sua) vita negli studi. E sappi che io sono nato proprio qui, in questa zona (della villa) in cui ci troviamo adesso [hoc ipso in loco] - era ancora vivo ancora mio nonno [suppongo "avus"] e la villa era (ancora) di dimensioni e fattezze modeste [parva], secondo l'antica consuetudine, come quella Curiana, nel territorio sabino [suppongo sia la villa di Quinto Assio, celebre per avere ospitato Cicerone ai tempi della contesa giudiziaria con i Ternani a causa delle esondazioni del Nera]. Per ci?, questo posto ha un "non so che" che mi ? entrato nell'anima e nel sangue [qua re inest nescio quid et latet in animo ac sensu meo], e agisce su di me con una certa attrazione: un po' come, a quanto ? scritto, ? successo a quell'astutissimo eroe (che fu Ulisse), il quale rinunci? all'immortalit? pur di (ri)vedere (la sua) Itaca".
Attico: "Capisco e giustifico il motivo per il quale tu ben volentieri torni qui e ami questo posto. E io stesso, ad esser sincero, sento di voler pi? bene [sum amicior] a questa villa e alla terra che ti ha generato e cresciuto [lett. a tutto questo suolo in cui?]. Non so per quale arcano motivo [nescio quo pacto] siamo spinti [ma ? - come dire - "gnomico"] verso quei luoghi che recano il ricordo di coloro verso cui proviamo affetto o stima. La "mia" Atene, ad esempio, non mi attrae tanto per i suoi monumenti e le sue squisite classicit?, quanto per il ricordo (tangibile) dei grandi uomini (che vi hanno vissuto): qui uno ha vissuto, l? uno ha dimorato, l? ancora un altro s'intratteneva in disquisizioni filosofiche e politiche: e mi sorprendo ad ammirare, col cuore in gola [studiose], finanche i loro sepolcri. Per questa ragione, da ora in poi, codesto luogo che ti ha dato i natali sar? ancor pi? nel mio cuore".
Trad. Bukowski
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• De legibus II, 3-4 Re: De legibus II, 3-4
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