MATURITA' CLASSICA
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Traduzioni più letterali dei seguenti brani (ma solo dal 1960 e neanche tutti, beninteso) potete consultarle nella relativa sezione di studentimiei.it , sito che presenta anche un'utile pagina sulla metodologia del tradurre.

Potete, inoltre, esercitarvi utilizzando le traduzioni guidate (con commenti grammaticali e altro) che trovate qui (sezione creata nel 2003, ma sempre valida)

Per ripassi grammaticali on line, invece, consiglio di visionare il sito del prof. Vittorio Todisco

Utilizzate questa sezione per esercitarvi e rendervi conto del livello di preparazione richiesto in sede d'esame; inoltre, ben volentieri il Ministero richiama, nell'argomento dei brani proposti per la traduzione, temi d'attualità: ecco perché ho preferito linkare gli anni al sito cronologia.it, per eventuali raffronti. Infine, conviene sempre avere una buona preparazione di letteratura latina, per tradurre bene: gli autori dei brani presentati, dunque, rimandano a loro volta alla sezione di letteratura di progettovidio.it, per un'eventuale rispolverata di memoria :).



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ID 20
anno 1965 (II sess.)
autore Apuleio
titolo brano Lo specchio e l'uomo
opera Apologia, 15
originale An turpe arbitraris formam suam spectaculo assiduo explorare? An non Socrates philosophus ultro etiam suasisse fertur discipulis suis, crebro ut semet in speculo contemplarentur, ut qui eorum foret pulchritudine sibi complacitus impendio procuraret, ne dignitatem corporis malis moribus dedecoraret, qui vero minus se commendabilem forma putaret sedulo operam daret, ut virtutis laude turpitudinem tegeret? Adeo vir omnium sapientissimus speculo etiam ad disciplinam morum utebatur. Demosthenen vero, primarium dicendi artificem, quis est qui non sciat semper ante speculum quasi ante magistrum causas meditatum: ita ille summus orator cum a Platone philosopho facundiam hausisset, ab Eubulide dialectico argumentationes edidicisset, novissimam pronuntiandi congruentiam ab speculo petivit.
traduzione Ritieni forse una vergogna esaminare la propria figura contemplandola continuamente? Non si dice che proprio Socrate – un filosofo – consigliasse ai suoi discepoli di osservarsi spesso allo specchio? Chi di loro si fosse compiaciuto della propria bellezza s’impegnava così a non disonorare la dignità del corpo con costumi indegni, chi invece si riconosceva un aspetto meno piacevole si adoperava per far dimenticare la bruttezza rendendosi noto per le qualità morali. In tal modo quell’uomo, il più sapiente di tutti, si serviva dello specchio per la disciplina morale. E chi ignora che Demostene, principe della disciplina del dire, preparava le sue cause davanti allo specchio come davanti a un maestro? Fu così che quel sommo oratore, dopo aver attinto l’eloquenza dal filosofo Platone e imparato l’arte dell’argomentare dal dialettico Eubulide, completò la sua preparazione cercando nello specchio la compostezza nel declamare. [trad. C. Viareggi]