MATURITA' CLASSICA
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Traduzioni più letterali dei seguenti brani (ma solo dal 1960 e neanche tutti, beninteso) potete consultarle nella relativa sezione di studentimiei.it , sito che presenta anche un'utile pagina sulla metodologia del tradurre.

Potete, inoltre, esercitarvi utilizzando le traduzioni guidate (con commenti grammaticali e altro) che trovate qui (sezione creata nel 2003, ma sempre valida)

Per ripassi grammaticali on line, invece, consiglio di visionare il sito del prof. Vittorio Todisco

Utilizzate questa sezione per esercitarvi e rendervi conto del livello di preparazione richiesto in sede d'esame; inoltre, ben volentieri il Ministero richiama, nell'argomento dei brani proposti per la traduzione, temi d'attualità: ecco perché ho preferito linkare gli anni al sito cronologia.it, per eventuali raffronti. Infine, conviene sempre avere una buona preparazione di letteratura latina, per tradurre bene: gli autori dei brani presentati, dunque, rimandano a loro volta alla sezione di letteratura di progettovidio.it, per un'eventuale rispolverata di memoria :).



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ID 22
anno 1966 (II sess.)
autore Claudio Mamertino
titolo brano Le benemerenze di Giuliano l'Apostata
opera non reperibile
originale Faciam igitur compendio orationis meae, sed damno voluntatis, quod huic tempori maxime congruit: omittam cetera et potissimum illud adripiam quod multis fortasse mirum videbitur et tamen re ipsa verissimum est: te, cum ad restituendam rem publicam a cognato tibi Diocletiani numine fueris invocatus, plus tribuisse beneficii quam acceperis. Neque enim specie tenus ac nomine fortuna imperii consideranda est. Trabeae vestrae triumphales et fasces consulares et sellae curules et haec obsequiorum obstipatio et fulgor et illa lux divinam verticem claro orbe complectens, vestrorum sunt ornamenta meritorum pulcherrima quidem et augustissima; sed longe illa maiora sunt quae tu, impartito tibi imperio, vice gratiae rettulisti.
traduzione Farò, pertanto ciò che massimamente si accorda con questa circostanza, con un'abbreviazione del mio discorso, (ma) con danno della mia intenzione; tralascerò le altre cose ed affronterò soprattutto ciò che a molti sembrerà strano e che tuttavia in realtà è verissimo; che, cioè, tu, chiamato dal potere di Diocleziano, a te congiunto, a salvare lo Stato, rendesti benefici più di quanti ne avessi ricevuto. Né infatti la fortuna dell'impero deve essere considerata solo all'apparenza e a parole. Le vostre tuniche trionfali e i fasci consolari e le sedie curuli e questa splendida turba di gente che ossequia e quella luce che cinge il capo divino con luminoso disco sono ornamenti bellissimi, invero, ed augustissimi dei vostri meriti; ma di gran lunga più grandi sono le cose che tu hai reso per gratitudine all'impero a te concesso. [trad. V. D’Agostino]