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                   Cicerone 
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                   Brutus, 264 
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                   originale 
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                   [264] Erat etiam vir doctus in primis C. Visellius Varro consobrinus meus, qui fuit cum Sicinio aetate coniunctus. is cum post curulem aedilitatem iudex quaestionis esset, est mortuus; in quo fateor volgi iudicium a iudicio meo dissensisse. nam populo non erat satis vendibilis: praeceps quaedam et cum idcirco obscura, quia peracuta, tum rapida et celeritate caecata oratio; sed neque verbis aptiorem cito alium dixerim neque sententiis crebriorem. praeterea perfectus in litteris iurisque civilis iam a patre Aculeone traditam tenuit disciplinam. 
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                   traduzione 
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                   264 Era poi un uomo di grandissima cultura Gaio Visellio Varrone, mio cugino, per et? vicino a Sicinio. Mor?
dopo l'edilit?, quando era presidente di un tribunale; confesso che a proposito di lui il giudizio del volgo era in
disaccordo col mio. Infatti presso il popolo incontrava poco: la sua eloquenza era in qualche modo precipitosa, e oscura
non solo per la troppa sottigliezza, ma anche perch?, nel suo impeto torrenziale, era offuscata dalla stessa rapidit?; ma
non mi sarebbe facile indicare uno che avesse maggiore precisione di espressioni, o maggiore frequenza di formulazioni
brillanti; inoltre aveva un'ottima formazione letteraria, e padronanza della scienza del diritto civile, che gli era stata
tramandata dal padre Aculeone. 
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