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                   Cicerone 
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                   Brutus, 295 
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                   originale 
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                   [295] Galbam laudas. si ut illius aetatis principem, adsentior--sic enim accepimus --; sin ut oratorem, cedo quaeso orationes--sunt enim--et dic hunc, quem tu plus quam te amas, Brutum velle te illo modo dicere. probas Lepidi orationes. paulum hic tibi adsentior, modo ita laudes ut antiquas; quod item de Africano, de Laelio, cuius tu oratione negas fieri quicquam posse dulcius, addis etiam nescio quid augustius. nomine nos capis summi viri vitaeque elegantissumae verissimis laudibus. remove haec: ne ista dulcis oratio ita sit abiecta ut eam aspicere nemo velit. 
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                   traduzione 
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                   295 Elogi Galba." Se come il pi? ragguardevole di quel tempo, sono d'accordo - cos? infatti ? tradizione -; se
invece come un vero oratore, scusa, prendi le sue orazioni - infatti ce ne sono - e d?' che vorresti che cos? parlasse questo
qui, Bruto, che ti ? pi? caro di te stesso. Apprezzi le orazioni di Lepido.! Qui sono un po' d'accordo con te, purch? tu le
elogi in quanto antiche; lo stesso vale per l'Africano e per Lelio, del cui stile, dici, non vi pu? esser niente di pi?
gradevole, e aggiungi anche, non so bene, di pi? "augusto". Ci conquisti col nome di un grandissimo personaggio e con
l'incontestabile prestigio di uno stile di vita quanto mai distinto. Metti da parte tutto questo: chiss? che codesta
gradevole eloquenza non sia cos? scialba, che nessuno abbia voglia di gettarle un'occhiata. 
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