Data: 
                          17/04/2002 16.22.56
                          
                        
 
 
  
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                        Stavolta spero di essere stato tempestivo ;)
  Quintiliano, Institutio, I, 6-7
  Il mio auspicio sarebbe [optaverim] che nei genitori ci fosse quanta pi? cultura possibile. E non parlo soltanto dei padri: in effetti, sappiamo che la madre Cornelia contribu? molto all'eloquenza dei (suoi figli) Gracchi, e il suo forbitissimo modo di esprimersi [sermo] ? giunto anche ai posteri, per mezzo del (suo) epistolario. Si dice (altres?) che Lelia, la figlia di Caio, avesse fatto rivivere la forbita eloquenza [elegantiam in loquendo] del padre [paternam], e viene (ancora) letto [come modello di eloquenza] il discorso di Ortensia - figlia di Quinto - (discorso) tenuto davanti [apud] ai triunviri, e non solo per galanteria nei confronti del suo sesso [cio?, solo per il fatto che fosse stato scritto da una donna, ma perch? effettivamente ben ordito].  N? coloro che non ebbero modo [non contigit, (cui) non capit?] di studiare trascurino [habeant non minorem curam] l'educazione [docendi, dell'apprendimento] dei figli, anzi, proprio per questo motivo siano pi? attenti a tutto il resto.
  Trad. Bukowski 
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