Data: 
                          24/04/2002 2.20.33
                          
                        
 
 
  
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                        Il tuo brano ? liberamente tratto da Seneca, Lettere a Lucilio, 95 passim
  Dobbiamo (certo) venerare gli dei; ma non c'? bisogno di accendere lumi, per venerarli: infatti, n? gli d?i hanno bisogno di luce, n? tantomeno per gli uomini il fumo delle lucerne [fuligine] ? piacevole. Si devono vietare i saluti mattutini, cos? simili agli omaggi mattutini dei clienti. Lo stare seduti, poi, alle porte dei templi ? solo segno di ambizione umana, e non di premura [studium] di culto [colendi] verso gli dei. Non bisogna neanche levare le mani al cielo [per chiedere grazia, s'intende]: infatti dio ? vicino (a te), ? con te [lett. con te], ? dentro (di te): sappi che negli uomini alberga uno spirito sacro, che sorveglia e custodisce [lett. sorvegliante e custode] le nostre cattive e buone azioni. Primo atto di venerazione verso gli d?i ? credere in loro; poi riconoscerne la maest? e riconoscerne la bont? senza la quale non c'? maest?; sapere che sono loro a governare il mondo, a esercitare la tutela dell'umanit?. Vuoi propiziarti gli d?i? Sii buono. 
  Trad. Bukowski 
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