Data:
29/04/2002 2.01.17
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Orazio, Satire, I, 6, 110-131
hoc ego commodius quam tu, praeclare senator, 110 milibus atque aliis vivo. quacumque libido est, incedo solus, percontor quanti holus ac far, fallacem circum vespertinumque pererro saepe forum, adsisto divinis, inde domum me ad porri et ciceris refero laganique catinum; 115 cena ministratur pueris tribus et lapis albus pocula cum cyatho duo sustinet, adstat echinus vilis, cum patera guttus, Campana supellex. deinde eo dormitum, non sollicitus, mihi quod cras surgendum sit mane, obeundus Marsya, qui se 120 voltum ferre negat Noviorum posse minoris. ad quartam iaceo; post hanc vagor aut ego lecto aut scripto quod me tacitum iuvet unguor olivo, non quo fraudatis inmundus Natta lucernis. ast ubi me fessum sol acrior ire lavatum 125 admonuit, fugio campum lusumque trigonem. pransus non avide, quantum interpellet inani ventre diem durare, domesticus otior. haec est vita solutorum misera ambitione gravique; his me consolor victurum suavius ac si 130 quaestor avus pater atque meus patruusque fuisset.
Per questa e per altre mille ragioni, me la passo meglio di te, mio illustre senatore. Per conto mio me ne vado dove mi piace: domando i prezzi di farro e verdura, m'aggiro fra i ciarlatani del circo e spesso a sera per il foro, mi fermo ad ascoltare gli indovini; di l? poi me ne torno a casa, al mio piatto di porri, ceci e frittelle. Tre ragazzi mi servono la cena; sul tavolo di pietra bianca ? posato un boccale con due coppe, accanto una saliera di poco valore e un'ampolla con il suo piatto: tutti oggetti della Campania. Vado infine a dormire senza il pensiero di dovermi alzare presto la mattina seguente per trovarmi faccia a faccia con la statua di Marsia, che pare stia a dire di non poter soffrire il ceffo del minore dei Novio. Sto a letto sin verso le dieci; poi gironzolo un po', oppure, dopo aver letto o scritto in silenzio ci? che mi piace, mi spalmo d'olio, ma non di quello che un laido come Natta ruba alle lucerne. Quando, ormai stanco, la violenza del sole mi suggerisce di prendere un bagno, lascio Campo Marzio e il gioco a tre della palla. Dopo aver mangiato quel poco che basta per non rimanere a pancia vuota il giorno intero, mi chiudo ozioso in casa. Questa ? la vita di chi ? libero dal giogo e dall'angustia dell'ambizione; e questo mi consola, certo di vivere meglio cos? che se questore fossero stati nonno, padre e zio.
Trad. database progettovidio
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