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Bukowski
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Re: Traduzione georgiche
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Data:
29/04/2002 23.20.40
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Virgilio, Georgiche, I, 118-146
Nec tamen, haec cum sint hominumque boumque labores uersando terram experti, nihil improbus anser Strymoniaeque grues et amaris intiba fibris 120 officiunt aut umbra nocet. pater ipse colendi haud facilem esse uiam uoluit, primusque per artem mouit agros, curis acuens mortalia corda nec torpere graui passus sua regna ueterno. ante Iouem nulli subigebant arua coloni: 125 ne signare quidem aut partiri limite campum fas erat; in medium quaerebant, ipsaque tellus omnia liberius nullo poscente ferebat. ille malum uirus serpentibus addidit atris praedarique lupos iussit pontumque moueri, 130 mellaque decussit foliis ignemque remouit et passim riuis currentia uina repressit, ut uarias usus meditando extunderet artis paulatim, et sulcis frumenti quaereret herbam, ut silicis uenis abstrusum excuderet ignem. 135 tunc alnos primum fluuii sensere cauatas; nauita tum stellis numeros et nomina fecit Pleiadas, Hyadas, claramque Lycaonis Arcton. tum laqueis captare feras et fallere uisco inuentum et magnos canibus circumdare saltus; 140 atque alius latum funda iam uerberat amnem alta petens, pelagoque alius trahit umida lina. tum ferri rigor atque argutae lammina serrae (nam primi cuneis scindebant fissile lignum), tum uariae uenere artes. labor omnia uicit 145 improbus et duris urgens in rebus egestas.
Ma nonostante la fatica di uomini e buoi nel voltare e rivoltare la terra, bastano a procurarle danno un'oca ingorda o le gru della Tracia, le radici amare della cicoria o l'ingiuria dell'ombra. Volle lo stesso padre degli dei che non fosse facile la via all'agricoltura e per primo impose di dissodare ad arte i campi, aguzzando in questi problemi l'ingegno dei mortali, per impedire che il suo regno intorpidisse in un letargo insopportabile. Prima di Giove non v'erano contadini che coltivassero la terra, n? era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosit? ogni cosa. Fu Giove che forn? alla malignit? dei serpenti il veleno per nuocere, che indusse i lupi a vivere di preda, il mare ad agitarsi, che spogli? dei miele le foglie, nascose il fuoco e secc? i ruscelli di vino che scorrevano ovunque, perch? l'esperienza, prova su prova, costituisse le diverse arti, scoprisse nei solchi gli steli del frumento e dalle vene della selce suscitasse il fuoco nascosto. Allora per la prima volta chiglie d'ontano solcarono i fiumi; allora il navigante annover? e nomin? le stelle, le Pleiadi, le ?adi e l'Orsa di Lic?one che risplende in cielo; allora si invent? il modo di catturare coi lacci la selvaggina, d'ingannarla col vischio e di accerchiare coi cani grandi radure. Ormai v'? chi frusta il fiume col giacchio, ne scandaglia il fondale e chi dal mare ritira gocciolanti le reti. Si affermarono allora la durezza del ferro, la lama stridula della sega (prima gli uomini spaccavano il legno fendendolo con cunei) e le diverse arti. La fatica ostinata e le necessit?, che urgono in circostanze difficili, vinsero tutto.
Trad. database progettovidio
La scansione metrica ? un servizio che purtroppo ancora non forniamo.
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• Traduzione georgiche Re: Traduzione georgiche
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