Data:
10/05/2002 19.04.13
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Le dodici fatiche di Ercole, affrontate per ordine di Euristeo.
Era ancora in fasce che uccise, a mani nude, due enormi serpenti [dracones], inviatigli da Giunone, ragion per cui venne detto "primigenius". [Di poi,] uccise, soffocandolo, il leone di Nem?a [1a fatica], che la Luna aveva allevato in un anfratto dotandolo di una pelle invulnerabile, che [Ercole] utilizz? (in seguito) come indumento. (Quindi) uccise l'Idra di L?rna [2a fatica], dalle nove teste, figlia di Tifone, nei pressi della sorgente di Lerna. Costei era dotata [lett. perfetto] di una tal virulenza velenosa, da uccidere gli uomini col (solo) respiro [cio? con le esalazioni del respiro], e se qualcuno le capitava vicino [? in atto la consecutio: se le era capitato?], mentre quella stava dormendo, e ne annusava l'odore che proveniva dalle zampe [lett. vestigia], moriva tra tormenti ancor pi? atroci. Riusc? ad ucciderla seguendo i suggerimenti di Minerva [Minerva monstrante], la sventr? e col fiele (che ne ricav?) intinse le proprie frecce; di modo che, qualunque cosa avesse colpito, in seguito, con (quelle) frecce, andava incontro a morte sicura: tant'? vero che egli stesso sarebbe caduto vittima (del veleno) [lett. mor?] in Frigia. (Quindi,) uccise il Cinghiale d?Erimanto [3a fatica]. Port? al cospetto di Euristeo (dopo averla, ovviamente, catturata) la terribile cerva dalle corna d'oro (che viveva) in Arcadia [4a fatica]. Uccise, trafiggendoli con le frecce, gli Uccelli del Lago Stinfalo [5a fatica] - nell'isola di Marte - che infilzavano (i malcapitati) lanciando le proprie penne (a mo' di frecce). In un sol giorno, riusc? a nettare, in buona parte con l'aiuto di Giove, le stalle di Augia [6a fatica] da stabbio e letame. Spazz? via il letame deviando (nelle stalle) il corso di un fiume. (L?eroe) cattur? vivo e condusse a Micene il Toro dell'isola di Creta, col quale Pasife si era accoppiata [7a fatica]. Uccise Diomede, re di Tracia, e le sue quattro cavalle, che si nutrivano di carne umana, insieme al servitore Abdero [8a fatica]: le cavalle si chiamavano Podargo, Lampone, Xanto e Dino. Sottrasse il Cinto ad Ippolita, regina delle Amazzoni, figlia di Marte e della regina Otrera [9a fatica]. Diede in isposa a Teseo Antiope, dopo averla fatta prigioniera. Uccise, con un sol colpo di freccia, Gerione, figlio di Crisaore, (gigante) con tre corpi [10a fatica]. Uccise il gigantesco drago (Lad?ne), figlio di Tifone, che custodiva i pomi d?oro (del giardino) delle Esperidi, sul monte Atlante, e port? i pomi al re Euristeo [11 fatica]. Infine, condusse, dagli inferi al cospetto del re, il cane Cerbero, figlio di Tifone [12 fatica].
Trad. Bukowski
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