Data:
12/05/2002 20.33.06
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Cicerone, Tusculane, IV, 21-22 [la traduzione ? sotto l'originale latino] i [?] corrispondono a termini greci non visualizzabili in font
[21] Quae autem l i b i d i n i subiecta sunt, ea sic definiuntur, ut ira sit libido poeniendi eius qui videatur laesisse iniuria, excandescentia autem sit ira nascens et modo existens, quae qu/mwsij Graece dicitur, odium ira inveterata, inimicitia ira ulciscendi tempus observans, discordia ira acerbior intimo animo et corde concepta, indigentia libido inexplebilis, desiderium libido eius, qui nondum adsit, videndi. Distinguunt illud etiam, ut libido sit earum rerum, quae dicuntur, de quodam aut quibusdam, quae kathgorh/mata dialectici appellant, ut habere divitias, capere honores, indigentia rerum ipsarum sit, ut honorum, ut pecuniae. [22] Omnium autem perturbationum fontem esse dicunt intemperantiam, quae est [a] tota mente a recta ratione defectio, sic aversa a praescriptione rationis, ut nullo modo adpetitiones animi nec regi nec contineri queant. Quem ad modum igitur temperantia sedat adpetitiones et efficit, ut eae rectae rationi pareant, conservatque considerata iudicia mentis, sic huic inimica intemperantia omnem animi statum infiammat conturbat incitat, itaque et aegritudines et metus et reliquae perturbationes omnes gignuntur ex ea.
Ed ecco le definizioni relative al gruppo del desiderio. La collera ? il desiderio di punire colui che riteniamo abbia compiuto un atto ingiusto; la rabbia ? collera nascente che appena incomincia a manifestarsi - il termine greco corrispondente ? [?] ; l'odio ? una collera a lungo covata; l'inimicizia ? una collera che spia il momento giusto per la vendetta; il rancore ? una collera particolarmente aspra, concepita nel profondo del cuore e dello spirito; l'insaziabilit? ? un desiderio inappagabile; l'impazienza ? il desiderio di vedere una persona che ancora non c'?. Gli Stoici fanno ancora una distinzione tra desiderio e insaziabilit?: desiderio si ha per quelle cose che si predicano di uno o piu oggetti (cio?, per quelli che i dialettici chiamano [?]: ed ? questo il caso di quando si desidera possedere delle ricchezze, ottenere delle cariche); l'insaziabilit?, invece, si riferisce alle cose in s? - per esempio, cariche, denaro. La causa prima di tutte le passioni, secondo loro, ? l'intemperanza, che ? una ribellione totale dello spirito contro la retta ragione, un movimento cos? contrario ai principi razionali, che non lascia assolutamente modo di frenare e di contenere gli appetiti dell'anima. E dunque, al modo stesso in cui la temperanza placa gli appetiti, li porta a obbedire alla retta ragione, e mantiene intatti i giudizi illuminati della nostra mente, cosi l'intemperanza, a lei nemica, infiamma, turba e sommuove ogni stato regolare dell'anima: ? da lei, quindi, che nascono le varie specie di afflizione e di paura, ed anche tutte quante le altre passioni.
Trad. Mondadori
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