Data:
16/05/2002 19.50.33
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Non preoccuparti ;))
Gellio, Notti Attiche, XIX, 12 passim
Di tale discorso, per quanto mi ricordo, il senso era il seguente: che nessun uomo, che sentiva e pensava normalmente, poteva andar esente ed esser completamente libero da tali emozioni dell'animo, che egli chiamava p?the (sensibilit?), di fronte alla malattia, al desiderio, al timore, all'ira, al piacere; e se anche riuscisse a resistere s? che esse scomparissero, ci? non sarebbe un bene, perch? lascerebbe l'animo languente e intorpidito e privato del sostegno di certe emozioni, quasi necessario stimolo. Egli diceva infatti che tali sentimenti e impulsi dell'animo, che quando eccedono divengon dannosi, sono connessi e radicati in certe forze e attivit? dell'intelletto, e perci? se imprudentemente li sradichiamo tutti, c'? il pericolo che perdiamo anche le qualit? buone e utili della mente ad essi connesse. Si deve perci? raffrenarli ed epurarli con senso e moderazione, s? che soltanto quelli che appaiono contrari ed estranei alla natura e dannosi vengano rimossi.
Trad. BUR
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