Cerca |
|
|
|
|
pls
- prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE
FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)
--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---
|
|
|
Leggi il messaggio
Mittente:
Bukowski
|
Re: aiuto
|
stampa
|
Data:
21/05/2002 16.21.16
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
Le traduzioni sono sotto gli originali.
Tacito, Agricola, 10
[10] Britanniae situm populosque multis scriptoribus memoratos non in comparationem curae ingeniive referam, sed quia tum primum perdomita est. Ita quae priores nondum comperta eloquentia percoluere, rerum fide tradentur. Britannia, insularum quas Romana notitia complectitur maxima, spatio ac caelo in orientem Germaniae, in occidentem Hispaniae obtenditur, Gallis in meridiem etiam inspicitur; septentrionalia eius, nullis contra terris, vasto atque aperto mari pulsantur. Formam totius Britanniae Livius veterum, Fabius Rusticus recentium eloquentissimi auctores oblongae scutulae vel bipenni adsimulavere. Et est ea facies citra Caledoniam, unde et in universum fama [est]: transgressis inmensum et enorme spatium procurrentium extremo iam litore terrarum velut in cuneum tenuatur. Hanc oram novissimi maris tunc primum Romana classis circumvecta insulam esse Britanniam adfirmavit, ac simul incognitas ad id tempus insulas, quas Orcadas vocant, invenit domuitque. Dispecta est et Thule, quia hactenus iussum, et hiems adpetebat. Sed mare pigrum et grave remigantibus perhibent ne ventis quidem perinde attolli, credo quod rariores terrae montesque, causa ac materia tempestatum, et profunda moles continui maris tardius impellitur. Naturam Oceani atque aestus neque quaerere huius operis est, ac multi rettulere: unum addiderim, nusquam latius dominari mare, multum fluminum huc atque illuc ferre, nec litore tenus adcrescere aut resorberi, sed influere penitus atque ambire, et iugis etiam ac montibus inseri velut in suo.
10. Dir? della posizione geografica della Britannia e delle sue popolazioni non per gareggiare in accuratezza d'informazione o in abilit? coi molti scrittori che ne hanno gi? parlato, ma perch? solo allora ? stata interamente domata; sicch? quelle notizie non verificate, che i precedenti scrittori hanno ornato con l'eleganza stilistica, saranno presentate col rigore dei fatti. La Britannia ? la maggiore delle isole di cui i Romani abbiano conoscenza. Quanto a posizione geografica, rispetto agli astri, si stende a oriente verso la Germania, a occidente verso la Spagna e la sua parte meridionale ? visibile dai Galli; le zone settentrionali, non avendo di fronte altre terre, sono battute da un vasto mare aperto. Livio fra gli scrittori del passato e Fabio Rustico tra i pi? recenti, autori di grande abilit? letteraria, hanno paragonato la forma dell'intera isola a un piatto allungato o a una scure. Questa per? ? la forma senza la Caledonia; da qui deriva la convinzione che tale sia la forma dell'isola nel suo complesso; ma chi si spinge oltre lo sconfinato e irregolare spazio di terre che si protendono oltre quel lido estremo, scopre che essa si assottiglia a forma di cuneo. La flotta romana, che allora per la prima volta circumnavig? queste coste nell'estremo mare, ha confermato che la Britannia ? un'isola e contemporaneamente ha scoperto e sottomesso isole fino allora sconosciute, chiamate Orcadi. Fu avvistata anche Thule, ma gli ordini erano di non procedere oltre, perch? si avvicinava l'inverno. Quel mare stagnante e faticoso per i rematori - a quanto si dice - non ? neppure agitato dai venti, come avviene per gli altri: credo che ci? si debba alla scarsezza di terre e di monti, causa e ragione prima delle tempeste, e perch? una massa d'acqua sconfinata e profonda offre maggiore resistenza. Ma quest'opera non si ripropone di stabilire la natura dell'Oceano e dei suoi movimenti, e del resto molti ne hanno gi? parlato. Solo una cosa vorrei aggiungere, che in nessun altro luogo domina cos? ampiamente il mare: molte correnti si muovono in varie direzioni, e il flusso e il riflusso non riguardano solamente il litorale, ma l'acqua penetra in profondit? fra le terre e le circonda e s'insinua fra i gioghi dei monti, come in un proprio dominio.
Tacito, Agricola, 24
[24] Quinto expeditionum anno nave prima transgressus ignotas ad id tempus gentis crebris simul ac prosperis proeliis domuit; eamque partem Britanniae quae Hiberniam aspicit copiis instruxit, in spem magis quam ob formidinem, si quidem Hibernia medio inter Britanniam atque Hispaniam sita et Gallico quoque mari opportuna valentissimam imperii partem magnis in vicem usibus miscuerit. Spatium eius, si Britanniae comparetur, angustius nostri maris insulas superat. Solum caelumque et ingenia cultusque hominum haud multum a Britannia differunt; [in] melius aditus portusque per commercia et negotiatores cogniti. Agricola expulsum seditione domestica unum ex regulis gentis exceperat ac specie amicitiae in occasionem retinebat. Saepe ex eo audivi legione una et modicis auxiliis debellari obtinerique Hiberniam posse; idque etiam adversus Britanniam profuturum, si Romana ubique arma et velut e conspectu libertas tolleretur.
24. Nel quinto anno di campagna, si spinse ancor oltre con la prima nave, e grazie a una serie di scontri fortunati sottomise popolazioni fino a quel tempo ignote. Lasci? poi alcuni reparti di stanza nella parte della Britannia che fronteggia l'Ibernia, nella speranza di vantaggi pi? che per timore: l'Ibernia, infatti, posta tra la Britannia e la Spagna e facilmente accessibile anche dal mare della Gallia, poteva collegare con ingenti scambi commerciali una parte dell'impero cos? importante. Pi? piccola di superficie rispetto alla Britannia, supera comunque le isole del Mediterraneo. La natura del suolo, il clima, l'indole degli abitanti e il loro livello di sviluppo non differiscono molto da quello dei Britanni. Gli approdi e i porti sono meglio noti grazie al commercio e ai mercanti. Agricola aveva dato ospitalit? a un principe di quest'isola scacciato in seguito a lotte interne e, mostrandoglisi amico, lo teneva presso di s? in attesa di occasioni propizie. Ricordo di avergli sentito dire in diverse circostanze che l'Ibernia si poteva vincere e tenere sotto controllo con una sola legione e poche forze ausiliarie, e che ci? sarebbe stato utile anche nei riguardi della Britannia, perch? la presenza di armi romane ovunque avrebbe, per cos? dire, sottratto alla vista la libert?.
Tacito, Germania, 1
[1] Germania omnis a Gallis Raetisque et Pannoniis Rheno et Danuvio fluminibus, a Sarmatis Dacisque mutuo metu aut montibus separatur: cetera Oceanus ambit, latos sinus et insularum inmensa spatia complectens, nuper cognitis quibusdam gentibus ac regibus, quos bellum aperuit. Rhenus, Raeticarum Alpium inaccesso ac praecipiti vertice ortus, modico flexu in occidentem versus septentrionali Oceano miscetur. Danuvius molli et clementer edito montis Abnobae iugo effusus pluris populos adit, donec in Ponticum mare sex meatibus erumpat: septimum os paludibus hauritur.
1. I fiumi Reno e Danubio separano l'intera Germania da Galli, Reti e Pannoni; la reciproca paura o i monti la separano da Sarmati e Daci; le altre parti le cinge l'Oceano, abbracciando ampie penisole e isole di smisurata estensione, dove, in tempi recenti, abbiamo conosciuto alcuni popoli e re, che la guerra ci ha fatto scoprire. Il Reno, scaturito da inaccessibile e scoscesa vetta delle Alpi Retiche, piegando con lenta curva a occidente, va a sfociare nell'Oceano settentrionale. Il Danubio, sgorgando dalla catena del monte Abnoba, non molto elevato e dal dolce pendio, lambisce le terre di molti popoli, per poi gettarsi, da sei foci, nel Mar Pontico; la corrente d'una settima foce s'impaluda.
Tacito, Germania, 4
[4] Ipse eorum opinionibus accedo, qui Germaniae populos nullis aliis aliarum nationum conubiis infectos propriam et sinceram et tantum sui similem gentem exstitisse arbitrantur. Unde habitus quoque corporum, tamquam in tanto hominum numero, idem omnibus: truces et caerulei oculi, rutilae comae, magna corpora et tantum ad impetum valida: laboris atque operum non eadem patientia, minimeque sitim aestumque tolerare, frigora atque inediam caelo solove adsueverunt.
4. Personalmente inclino verso l'opinione di quanti ritengono che i popoli della Germania non siano contaminati da incroci con gente di altra stirpe e che si siano mantenuti una razza a s?, indipendente, con caratteri propri. Per questo anche il tipo fisico, bench? cos? numerosa sia la popolazione, ? eguale in tutti: occhi azzurri d'intensa fierezza, chiome rossicce, corporature gigantesche, adatte solo all'assalto. Non altrettanta ? la resistenza alla fatica e al lavoro; incapaci di sopportare la sete e il caldo, ma abituati al freddo e alla fame dal clima e dalla povert? del suolo.
Tacito, Germania, 14
[14] Cum ventum in aciem, turpe principi virtute vinci, turpe comitatui virtutem principis non adaequare. Iam vero infame in omnem vitam ac probrosum superstitem principi suo ex acie recessisse. Illum defendere, tueri, sua quoque fortia facta gloriae eius adsignare praecipuum sacramentum est. Principes pro victoria pugnant, comites pro principe. Si civitas, in qua orti sunt, longa pace et otio torpeat, plerique nobilium adulescentium petunt ultro eas nationes, quae tum bellum aliquod gerunt, quia et ingrata genti quies et facilius inter ancipitia clarescunt magnumque comitatum non nisi vi belloque tueare; exigunt enim principis sui liberalitate illum bellatorem equum, illam cruentam victricemque frameam. Nam epulae et quamquam incompti, largi tamen apparatus pro stipendio cedunt. Materia munificentiae per bella et raptus. Nec arare terram aut exspectare annum tam facile persuaseris quam vocare hostem et vulnera mereri. Pigrum quin immo et iners videtur sudore adquirere quod possis sanguine parare.
14. In battaglia poi ? disonorevole per un capo lasciarsi superare in valore ed ? disonorevole per il seguito non eguagliare il valore del capo. Inoltre costituisce un'infamia e una vergogna, che dura per tutta la vita, tornare dal campo di battaglia, sopravvivendo al proprio capo: difenderlo, proteggerlo, attribuire a sua gloria anche i propri atti di valore ? l'impegno pi? sacro: i capi combattono per la vittoria, il seguito per il capo. Se la trib? in cui sono nati intorpidisce nell'ozio di una lunga pace, molti giovani nobili raggiungono volontariamente le trib? che al momento sono impegnate in qualche guerra, sia perch? la gente germanica non ama la pace, sia perch? pi? facilmente si acquista fama in mezzo ai pericoli, e si pu? mantenere un grande seguito solo con la forza e la guerra. Dalla generosit? del capo pretendono quel cavallo adatto alla guerra o quella cruenta framea vittoriosa; infatti cibo e imbandigioni, non raffinati ma abbondanti, valgono come paga. I mezzi per largheggiare in doni derivano dalle guerre e dai saccheggi. ? ben pi? difficile indurli ad arare la terra e ad aspettare il raccolto dell'anno che a provocare il nemico e a guadagnarsi ferite; pare anzi loro pigrizia e vilt? acquistare col sudore quanto possono avere col sangue.
Le traduzioni sono tratte dal database progettovidio
|
|
• aiuto Re: aiuto
|
|
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|