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...:::Bukowski:::...
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biografia cicerone
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Data:
25/05/2002 3.00.18
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INCERTI AVCTORIS LIBER DE VIRIS ILLVSTRIBVS VRBIS ROMAE, par. 81 passim
Vita di Cicerone.
2 Adolescens Rosciano iudicio eloquentiam et libertatem suam adversus Sullanos ostendit; ex quo veritus invidiam Athenas studiorum gratia petivit, ubi Antiochum Academicum philosophum studiose audivit. Inde eloquentiae gratia Asiam, post Rhodum petiit, ubi Molonem Graecum rhetorem tum disertissimum magristrum habuit, qui flesse dicitur, quod per hunc Graecia eloquentiae laude privaretur. 3 Quaestor Siciliam habuit. Aedilis Gaium Verrem repetundarum damnavit. Praetor Ciliciam latrociniis liberavit. 4 Consul coniuratos capite punivit. Mox invidia P. Clodii instinctuque Caesaris et Pompei, quos dominationis suspectos eadem, qua quondam Sullanos, libertate perstrinxerat, sollicitatis Pisone et Gabinio consulibus, qui Macedoniam Asiamque provincias in stipendium opera huius acceperant, in exilium actus; mox ipso referente Pompeio rediit eumque civili bello secutus est. 5 Quo victo veniam a Caesare ultro accepit; quo interfecto Augustum fovit, Antonium hostem iudicavit; 6 Et cum triumviros se fecissent Caesar, Lepidus Antoniusque, concordia non aliter visa est inter eos iungi posse, nisi Tullius necaretur;
(Quand'era ancora) giovane [l'autore sta tracciando una biografia di Cicerone], nel processo contro Roscio, (Cicerone) mostr? la propria facondia e la propria condizione di uomo libero [perifrasi per "libertatem"] nei confronti della [lett. contro] dittatura sillana; per la qual cosa, temendo ["veritus" participio di "vereor"] una ritorsione [invidiam], si rec? ad Atene [acc. semplice moto a luogo perch? nome di citt?], per motivi di studio, dove fu attento discepolo del filosofo accademico Antioco ["audire aliquem" ? un costrutto idiomatico che significa essere discepolo di qualcuno; lett. ascoltarlo]. Dipoi, per affinare la propria eloquenza, si rec? in Asia (minore), (in particolare) a Rodi, dove ebbe come maestro (di eloquenza) il grandissimo retore greco (Apollonio) Molone, il quale - a quanto si narra - pianse, perch? per mezzo di lui [Cicerone] la Grecia avrebbe perso la palma dell'eloquenza.
(Cicerone) ricopr? la questura in Sicilia; (mentre ricopriva la carica) edile, fece condannare Gaio Verre per concussione. Da pretore, liber? la Cilicia dal brigantaggio. Da console, pun? con la morte i congiurati [il riferimento ? alla congiura di Catilina]. Ma poi - a causa del risentimento di Clodio e dell'istigazione di Cesare e Pompeo - che egli aveva tacciato del sospetto di aspirare allo stesso dominio tenuto un tempo dai Sillani - su consiglio dei consoli Pisone e Gabinio - i quali avevano ricevuto, grazie a lui [opera huius], in mercede le province di Macedonia e Asia - fugg? in esilio; in seguito, grazie all'intervento dello stesso Pompeo, torn? (a Roma) e lo appoggi? durante la guerra civile. Dopo la sconfitta di Pompeo [lett. sconfitto quello], accett? di buon grado il perdono di Cesare; morto il quale, caldeggi? (la causa di) Augusto e consider? Antonio (alla stregua di) un nemico. Ma quando Cesare (Augusto), Lepido e Ottaviano strinsero il triumvirato, nessun accordo sembr? garantire la loro alleanza se non (proprio) la morte di Tullio (Cicerone) [ovvero, la morte di Cicerone era una delle condizioni, secondo i triumviri, di una buona spartizione del potere: si toglieva di mezzo un quarto incomodo].
Trad. Bukowski
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