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Mittente:
...:::Bukowski:::...
morte apparente   stampa
Data:
25/05/2002 3.02.52




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Casi di morte apparente. [autore ignoto, ma probabilmente Gellio]

Saepe quaedam fiunt, quae vere miracula dici possunt, quia, ea audientes, causas cognoscere non quimus. Huius generis fabulosus [suppongo: fabulosos] casus in libris veterum scriptorum novimus. Memini ego quod de hoc genere Valerius Maximus, praeclarus rerum scriptor, rettulit. Fert enim Acilium quendam, gravi morbo correptum, aliquamdiu in lecto immotum iacuisse. Tunc medici et domestici, eum non expirantem videntes, arbitrati hominem supremum diem obiisse, eum extulerunt ut ad rogum adferretur. Cum iam in rogum elatus esset et corpus eius flammae lambere coepissent, repente ille vocem edidit, proclamans se vivere et patris sui auxilium invocans. Quod nihil misero profuit. Cum enim flammis iam circumdatus esset, miserandae morti subtrahi non potuit. De Lucio Lamia quoque, praetorio viro, me legere apud veteres auctores memini, qui, iam in rogo compositus, fertur vocem edidisse. Mirabiliorem casum adfert Plato, qui gravissimus inter philosophos habetur. Ait enim quendam Graecum militem per decem dies iacuisse inter eos qui in acie perierant. Cum autem, inde in rogum impositus esset, revixit et fari coepit, narrans quaedam mirabilia, quae ab eo conspecta erant tempore mortis suae. De casu etiam memini cuiusdam feminae, quam resurrexisse ferunt. Nam, cum supremum diem obiisset, dum ad sepulcretum defertur, forte caput eius compunctum est spiunis, quae secundum viam erant. Tunc, dolore excitato, in lectulo quo ferebatur consedit et cum adstantibus profari coepit.


Spesso succedono [fiunt] delle cose, che veramente possono essere definite "prodigi", visto che, cercando d'interpretarle [lett. mentre le ascoltiamo; ma ho preferito questo significato un po' defilato di "audire", per rendere pi? pregnante il discorso], non riusciamo [quimus, da "queo"] a conoscerne (fino in fondo) le cause (per le quali si verificano). Ritroviamo fatti favolosi, di tal genere, nelle opere di scrittori dell'antichit? [lett. di antichi scrittori]. Mi viene in mente (a tal proposito) un avvenimento prodigioso [lett. di tal genere] che Valerio Massimo - insigne storico [scriptor rerum] - riporta (nella sua opera). Infatti, si racconta che un tale Acilio, minato da un male incurabile, per molto tempo giacque immobile nel suo letto [come si evince dal seguito, ? un caso di morte apparente]. Allora, i medici e i familiari [ricorda che presso i romani la "famiglia" era piuttosto estesa, comprendendo anche schiavi domestici], vedendo che non respirava, lo credettero morto [arbitrati (sunt) - credettero che l'uomo fosse morto], (e cos?) lo presero di peso per portarlo al rogo (e cremarlo). Quando oramai era gi? stato legato [lett. portato] al rogo e le fiamme gi? avevano cominciato a lambirgli il corpo, all'improvviso l'uomo [lett. ille, lui, proprio lui] cominci? ad urlare [lett. url?]: urlava di essere vivo e invocava l'aiuto di suo padre. Ma nulla di tutto ci? valse (a salvare la vita) al poveretto. Infatti, oramai avvolto dalle fiamme, non si potette sottrarlo ad una morte miserevole. Ricordo d'aver letto, in opere d'autori antichi [apud aliquem ? espressione idiomatica], di un Lucio Lamia, una guardia imperiale, che si dice anch'egli avesse urlato quando oramai era gi? stato legato al rogo (per essere cremato) [altro caso di morte apparente]. Un caso ancor pi? incredibile racconta Platone, che ? pur considerato il pi? autorevole [gravissimus, qui nel senso di "pi? serio", che non racconta frottole] tra i filosofi. Racconta, difatti, di un soldato greco che per (ben) dieci giorni giacque (esanime) tra coloro che erano caduti uccisi durante una battaglia. Quando era gi? stato legato al rogo [il luogo comune si ripete], cominci? a parlare, raccontando di cose incredibili che aveva visto durante il periodo della sua morte [oggi si direbbe, durante il suo stato comatoso]. Mi ricordo infine del caso di una donna, la quale - a quanto raccontano - ritorn? in vita (dalla morte). Infatti, essendo morta, mentre era trasportata al cimitero, per caso la sua testa venne punta da (alcune) spine che costeggiavano la strada. Allora, scossa dal dolore, si racconta che si dest? a sedere sulla lettiga funebre nella quale veniva trasportata e cominci? a parlare coi presenti.

Trad. Bukowski
  morte apparente
 

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