Data:
25/05/2002 3.13.08
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Cicerone, La natura degli d?i, I, 3-5 (corpo del testo)
Sin autem dei neque possunt nos iuvare nec volunt nec omnino curant nec, quid agamus, animadvertunt nec est, quod ab is ad hominum vitam permanare possit, quid est, quod ullos deis inmortalibus cultus, honores, preces adhibeamus? In specie autem fictae simulationis sicut reliquae virtutes item pietas inesse non potest; cum qua simul sanctitatem et religionem tolli necesse est, quibus sublatis perturbatio vitae sequitur et magna confusio; [4] atque haut scio, an pietate adversus deos sublata fides etiam et societas generis humani et una excellentissuma virtus iustitia tollatur.
Sunt autem alii philosophi, et hi quidem magni atque nobiles, qui deorum mente atque ratione omnem mundum administrari et regi censeant, neque vero id solum, sed etiam ab isdem hominum vitae consuli et provideri; nam et fruges et reliqua, quae terra pariat, et tempestates ac temporum varietates caelique mutationes, quibus omnia, quae terra gignat, maturata pubescant, a dis inmortalibus tribui generi humano putant, multaque, quae dicentur, in his libris colligunt, quae talia sunt, ut ea ipsa dei inmortales ad usum hominum fabricati paene videantur.
Se, al contrario, gli dei non possono n? vogliono aiutarci, se non si curano affatto di noi n? badano alle nostre azioni e non vi ? nulla che possa giungere alla vita umana da loro, per quale ragione dovremmo venerare, onorare, pregare gli dei immortali? La piet?, d'altra parte, come le altre virt?, non pu? esistere sotto l'apparenza di una falsa simulazione; e assieme alla piet? inevitabilmente scompaiono la reverenza e la religione; una volta eliminati questi valori, si verificano uno sconvolgimento della vita e una grande confusione; e sono propenso a credere che, una volta eliminata la piet? verso gli dei, vengano soppressi anche la lealt? e i rapporti sociali del genere umano e la giustizia, la virt? per eccellenza. Vi sono poi altri filosofi, anche questi importanti e celebri, che sono dell'opinione che tutto il mondo sia diretto e governato dall'intelligenza e dalla ragione degli dei: e non solo questo: ritengono anche che essi provvedano e si prendano cura della vita umana; infatti pensano che le messi e gli altri prodotti della terra, il tempo, le stagioni, i mutamenti climatici grazie ai quali i frutti della terra giungono a maturazione, siano dono degli dei immortali al genere umano, e adducono molti fenomeni (che esporremo in questi libri) che sono tali da sembrare quasi creati dagli dei immortali per l'uso dell'uomo.
Trad. BUR
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