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...:::Bukowski:::...
cicerone familiares   stampa
Data:
25/05/2002 3.25.12




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Cicerone, Lettere, ad familiares, XIV, 1 (corpo del testo)

Et litteris multorum et sermone omnium perfertur ad me incredibilem tuam virtutem et fortitudinem esse teque nec animi neque corporis laboribus defatigari. Me miserum! te ista virtute, fide, probitate, humanitate in tantas aerumnas propter me incidisse, Tulliolamque nostram, ex quo patre tantas voluptates capiebat, ex eo tantos percipere luctus! Nam quid ego de Cicerone dicam? qui cum primum sapere coepit, acerbissimos dolores miseriasque percepit. Quae si, tu ut scribis, fato facta putarem, ferrem paullo facilius, sed omnia sunt mea culpa commissa, qui ab iis me amari putabam, qui invidebant, eos non sequebar, qui petebant. Quod si nostris consiliis usi essemus neque apud nos tantum valuisset sermo aut stultorum amicorum aut improborum, beatissimi viveremus.


Dalle lettere di molti e da ci? che mi viene riferito so che il tuo coraggio e la tua resistenza sono meravigliosi e non ti lasci abbattere dalle fatiche fisiche e morali. Me misero! che a te, cos? virtuosa, fedele, onesta, affettuosa, sia per colpa mia toccata cosi grande sventura, che la nostra Tulliola, che riceveva dal padre suo tante gioie, deve oggi per causa sua provare tanti dolori! E che dir? di Cicerone? appena entrato nell'et? della ragione, deve fare esperienza di cos? acerbi dolori e di tante miserie. Che se, come tu mi scrivi, io li ritenessi "opere del fato", lo sopporterei un po' pi? facilmente; ma sono tutte dovute a colpe da me commesse, giacch? ritenni che mi fossero affezionati coloro che erano invece di me invidiosi, e non seguii quelli che mi richiedevano. Se avessi ascoltato soltanto me stesso, e se le parole di amici stolti o perfidi non avessero avuto tanto peso su di me, vivrei pi? che felice.

Trad. BUR
  cicerone familiares
 

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