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...:::Bukowski:::...
cicerone ad attico   stampa
Data:
25/05/2002 3.26.42




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Cicerone, Lettere, I 18
Cicero Attico Sal.

Nihil mihi nunc scito tam deesse uam hominem eum, quocum omnia, que me cura aliqua adficiunt, uno communicem, qui me amet, qui sapiat, quicum ego cum loquar, nihil fingam, nihil dissimulem, nihil obtegam. Abest enim frater aphelestatos et amantissimus. Metellus non homo, sed "litus atque aer et solitudo mera." Tu autem, qui saepissime curam et angorem animi mei sermone et consilio levasti tuo, qui mihi et in publica re socius et in privatis omnibus conscius et omnium meorum sermonum et consiliorum particeps esse soles, ubinam es? Ita sum ab omnibus destitutus. ut tantum requietis habeam, quantum cum uxore et filiola et mellito Cicerone consumitur. Nam illae ambitiosae nostrae fucosaeque amicitiae sunt in quodam splendore forensi, fructum domesticum non habent. Itaque, cum bene completa domus est tempore matutino, cum ad forum stipati gregibus amicorum descendimus, reperire ex magna turba neminem possumus, quocum aut iocari libere aut suspirare familiariter possimus. Quare te exspectamus, te desideramus, te iam etiam arcessimus. Multa sunt enim, quae me sollicitant anguntque.

Cicerone ad Attico.
O se tu sapessi come ora io senta la mancanza di una persona che io possa mettere a parte di tutto ci? che mi cruccia, che mi ami, saggia, a cui si possa dire tutto apertamente, senza fingere, senza nascondere nulla! Il fratello cos? retto, cosi affezionato ? lontano; Metello non ? un uomo, ? "spiaggia, ? aria, ? vera solitudine"; e tu che tante e tante volte risollevasti con le parole e con i consigli il mio spirito afflitto o preoccupato, tu, mio compagno nella politica, mio confidente nella vita privata, partecipe di quello che dico e di quello che penso, tu, dove ti trovi mai?
Sento tanto il vuoto intorno a me, e gusto soltanto il po' di sollievo che mi posso prendere tra la moglie, la figliuola e il dolcissimo Cicerone [? il figlio]. Quelle nostre famose amicizie, frutto di ambizione e rivestite di belletto, fanno effetto nel Foro, ma non contengono gusto di intimit?. Perci?, anche quando la casa di buon mattino rigurgita di clienti, quando si avvia al Foro stretti nel fitto cerchio di amici, non uno, tra tanti, posso trovare con cui sia lecito scherzare liberamente e espandermi alla buona. Per questo ti aspetto, ti desidero, anzi ti chiamo. Ho tanti motivi di preoccupazione [e] di angustia.

Trad. G. Vitali
  cicerone ad attico
 

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