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...:::Bukowski:::...
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cicerone - filippiche
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Data:
25/05/2002 4.02.38
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Cicerone, Filippiche, II, 21-22
[21] [IX] P. Clodium meo consilio interfectum esse dixisti. Quidnam homines putarent, si tum occisus esset, cum tu illum in foro spectante populo Romano gladio insecutus es negotiumque transegisses, nisi se ille in scalas tabernae librariae coniecisset iisque oppilatis impetum tuum compressisset? Quod quidem ego favisse me tibi fateor, suasisse ne tu quidem dicis. At Miloni ne favere quidem potui; prius enim rem transegit quam quisquam eum facturum id suspicaretur. At ego suasi. Scilicet is animus erat Milonis, ut prodesse rei publicae sine suasore non posset. At laetatus sum. Quid ergo? in tanta laetitia cunctae civitatis me unum tristem esse oportebat? [22] Quamquam de morte Clodi fuit quaestio non satis prudenter illa quidem constituta (quid enim attinebat nova lege quaeri de eo, qui hominem occidisset, cum esset legibus quaestio constituta?), quaesitum est tamen. Quod igitur, cum re agebatur, nemo in me dixit, id tot annis post tu es inventus qui diceres?
Hai affermato che P. Clodio ? stato fatto fuori con la mia connivenza. Ora, cosa si dovrebbe pensare [lett. cosa mai gli uomini dovrebbero pensare] se (si considerasse che) egli cadde ucciso (proprio) a quel tempo in cui tu - davanti agli occhi del popolo romano, nel foro - lo rincorresti con una spada sguainata (in mano) e avresti portato a termine la cosa [transegisses negotium, propriamente, avresti concluso l'affare, cio? l'avresti effettivamente ucciso] se egli non avesse trovato scampo sulle scale di un libraio e, ostruitele, non avesse frenato il tuo attacco? Confesso che quello volta io ti coprii, ma tu stesso non dici che avevo cercato di dissuaderti (da quell'attacco); ma, riguardo Milone, non mi era stato certo possibile assecondarlo [Milone fu accusato dell'uccisione di Clodio]: perch? egli comp? il misfatto prima che qualcuno (neanche minimamente) sospettasse le sue intenzioni [id eum facturus, perifrastica attiva, ci? che stesse per fare]. Ma io avevo cercato di esortarlo per il giusto [perifrasi per "suasi" ? suadeo]. Perch? l'indole di Milone era tale che non era in grado di rendere un servizio [lett. prodesse, tornare utile] allo Stato senza avere qualcuno che lo guidasse [perifrasi di "sine suasore"]. Comunque, ne gioii. E allora? Dovevo essere io l'unico non lieto in mezzo alla gioia generale [in tanta laetitia cunctae civitatis (dell'intero popolo, dell'intera citt?)] (per quello che era accaduto) [Cicerone sta dicendo che Roma tutta gio? della morte del pericolosissimo Clodio]? Per quanto un'inchiesta giudiziaria sulla morte di Clodio fosse stata istruita in modo non proprio opportuno - che ragione c'era (infatti) di istruire un processo speciale [nova lege] per giudicare un assassino [de eo, qui occidisset?] quando c'era una linea d'indagine gi? stabilita per legge? - tuttavia fu istruita! E ora tu pretendi di aver trovato, dopo tanti anni, un'accusa da rinfacciarmi, accusa che - all'epoca in cui avvenne il fatto [cum re agebatur] - nessuno si sogn? di farmi [la traduzione dev'essere giocoforza "libera"]?
Trad. Bukowski
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