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Mittente:
...:::Bukowski:::...
educazione spartana   stampa
Data:
25/05/2002 4.50.45




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Educazione spartana.

Non moenia, sed virtutes civium tuebantur urbem Spartam. Ibi enim pueri apud parentes tantum primam pueritiam agebant, postea in publicos ludos mittebantur ut auxilio publicorum et communium magistrorum evaderet amatissimi patriae et cupidissimi gloriae. Corpora currendo , iaculando, luctando firmabant, praeceptorum iussis diligentissime parendo, legibus patriae parere dicebant. Sine ullo metu in maximis periculis versabantur, aeque patientes erant frigoris caloris, famis, sitis.
Furari iis licebat ut sibi, quocumque modo, victum pararent: qui autem in furto comprehensus esset gravissime puniebatur. Quibus moribus Lacedaemoniorum civitas ita confirmata est ut brevi princeps civitatum totius Graeciae evaderet.

Non le mura, bens? il valore [lett. le virt?, le alte qualit?] dei (suoi) cittadini proteggeva [lett. proteggevano] la citt? di Sparta. Col?, infatti, i ragazzi trascorrevano in casa [lett. presso i genitori] soltanto (il periodo della loro) prima infanzia: poi passavano sotto custodia [lett. erano inviati nelle] delle scuole statali [ludos publicos; come s'evince dal seguito, erano essenzialmente scuole volte all'esercizio fisico] per diventare, attraverso la guida [auxilio, lett. con l'aiuto] di maestri statali e comuni, fedelissimi alla patria e desiderosi, in massimo grado, di gloria.
Rassodavano i (propri) corpi attraverso la corsa, esercizi di lancio delle armi da getto [perifrasi per "iaculando"] e la lotta, ottemperando con grande diligenza alle indicazioni dei precettori: dicevano di obbedire (in questo modo) alle leggi della patria. Senza alcun timore, si esponevano ai pericoli pi? grandi; sopportavano alla stessa maniera [aeque] il freddo, l'arsura, la fame e la sete.
Era permesso loro (anche) di rubare, per garantirsi, in qualunque modo, il vitto: ma chi veniva sorpreso in flagranza, subiva punizioni durissime [le due cose non sono in contraddizione, come sembra: i ragazzi dovevano attraversare una sorta di "scuola di sopravvivenza", in cui era lecito anche rubare: tuttavia, se sorpresi nell'atto, si veniva puniti: da una parte, quindi, si incoraggiava l'istinto di sopravvivenza, dall'altra si sanciva la giustizia della legge: tra le righe, si insegnava ai ragazzi come agire senza essere scoperti, cosa molto utile in battaglia]. Con l'adozione di tali misure educative, il popolo spartano raggiunse una tale forza da conquistare, in breve tempo, il dominio [evaderet princeps: riuscire principe, capo] su tutti i popoli greci.

Trad. Bukowski
  educazione spartana
 

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