Data:
03/06/2002 21.34.51
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Poich? il tuo testo si discosta molto da quello che ti ho suggerito, te l'ho ritradotto adattandolo. Scusa ancora tutti questi casini.
Non appena lo vide e l'ebbe salutato, (Pompeo) gli fece i suoi elogi, e disse che gli dispiaceva [ferre se moleste, sentirsi male, dispiaciuto] di non poterlo [lett. perch? non lo poteva] sentire. Allora quello (Posidonio) rispose: ? no, no: invero, tu puoi sentirmi mentre discuto [lett. disputantem] (di filosofia); non permetter? mai che, per colpa di un dolore fisico, un uomo come te [lett. tantus, cos? importante] sia venuto a trovarmi [venire ad aliquem = andare a casa di qualcuno] per niente [frustra]?. E cos? (Posidonio), (mentre era) disteso [cubans] (sul suo letto), discusse con profondit? ed eloquenza riguardo [de + abl. argomento] la tesi degli Stoici: che non c'? nessun bene all'infuori della [nisi, se non la?] bellezza morale [honestum]; e bench? soffrisse sovente (durante il discorso) di acutissime fitte dolorose per tutto il corpo [lett. degli arti], tuttavia ripet? [lett. disse] (altrettanto) spesso ?Tanto non la spunti, dolore! Bench? tu sia molesto, non ammetter? mai che sei un male!?. E difatti, gli Stoici negavano che potesse dirsi "male" ci? che non fosse contrario alla morale [ovvero, consideravano "mali" soltanto i mali dell'anima, e non quelli del corpo].
Trad. Bukowski
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