Data: 
                          06/12/2003 0.31.24
                          
                        
 
 
  
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                        Seneca, Questioni naturali, VI, 1 passim
  [l] Pompei, frequentata citt? della Campania, dove si incontrano da una parte le coste di Sorrento e di Stabia e dall'altra quelle di Ercolano, e circondano con una ridente insenatura il mare che si ritrae dal largo, ? sprofondata a causa di un terremoto che ha devastato tutte le regioni adiacenti, e che ci? ? avvenuto proprio nei giorni invernali, che i nostri antenati garantivano essere al sicuro da un pericolo del genere. [2] Questo terremoto si ? verificato alle None di febbraio, durante il consolato di Regolo e di Virginio, e ha devastato con gravi distruzioni la Campania, regione che non era mai stata al sicuro da questa calamit? e che ne era sempre uscita indenne, anche se tante volte morta di paura: infatti, anche una parte della citt? di Ercolano ? crollata e anche ci? che ? rimasto in piedi ? pericolante, e la colonia di Nocera, pur non avendo subito gravi danni, ha comunque motivo di lamentarsi; anche Napoli ha subito perdite, molte fra le propriet? private, nessuna fra quelle pubbliche, essendo stata toccata leggermente dall'enorme disgrazia: in effetti, alcune ville sono crollate, altre qua e l? hanno tremato senza essere danneggiate.
  Trad. A. Marastoni
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