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					  Mittente: 
                        bukowski
						
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                        Re: seneca marcia
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                             stampa
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                        Data: 
                          12/01/2004 14.30.29
                          
                        
 
 
  
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                           torna 
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                        Seneca, Consolazione a Marcia, 19 passim
  19,1. Per venire ai mezzi di consolazione, vediamo in primo luogo ci? che bisogna curare, poi il modo. ? agitato, chi piange, dalla nostalgia per colui che ha amato. Ci? di per s? appare cosa tollerabile: gli assenti, infatti, e coloro che continueranno ad esser tali finch? vivranno, noi non li piangiamo, bench? ogni rapporto, la loro vista ci sia stata strappata via; ? una credenza, dunque, quella che ci tormenta, ed ogni male vale tanto quanto noi lo abbiamo valutato. In nostro potere il rimedio l'abbiamo: pensiamo che quelli siano assenti ed inganniamoci consapevolmente: li abbiamo congedati, anzi li abbiamo mandati avanti con la certa condizione di raggiungerli. 2. Anche quell'altro fatto agita chi piange: ?Non ci sar? chi mi difenda, chi mi preservi dall'essere tenuto in non conto?. Per servirmi di un modo di consolazione non accettabile, ma vero, nella nostra citt? la mancanza di figli assicura relazioni sociali pi? numerose di quante ne porti via; l'essere soli (che nei tempi antichi toglieva gli appoggi alla vecchiaia) la conduce a tanto potere, che certuni simulano l'odio per i figli e li rinnegano, con le loro stesse mani si rendono privi di figli.
  Trad. G. Viansino
 
  Quanto a Plauto, Terenzio e Menandro, lascio la parola all?ottimo ipertesto del Liceo Berchet:
  http://www.liceoberchet.it/ricerche/r...
  salutoni
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                        • seneca marcia       Re: seneca marcia 
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