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                        Re: curzio rufo
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                             stampa
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                        Data: 
                          19/01/2004 4.42.11
                          
                        
 
 
  
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                        Curzio Rufo, Storie di Alessandro Magno, III, 3 passim
  Magi proximi patrium carmen canebant. Magos trecenti et sexaginta quinque iuvenes sequebantur puniceis amiculis velati, diebus totius anni pares numero: quippe Persis quoque in totidem dies discriptus est annus. Currum deinde Iovi sacratum albentes vehebant equi: hos eximiae magnitudinis equus, quem Solis appellabant, sequebatur. Aureae virgae et albae vestes regentes equos adornabant. Haud procul erant vehicula decem multo auro argentoque caelata. Sequebatur haec equitatus duodecim gentium variis armis et moribus. Proximi ibant, quos Persae Immortales vocant, ad decem milia. Cultus opulentiae barbarae non alios magis honestabat: illi aureos torques, illi vestem auro distinctam habebant manicatasque tunicas, gemmis etiam adornatas. Exiguo intervallo, quos cognatos regis appellant, decem et quinque milia hominum. Haec vero turba, muliebriter propemodum culta, luxu magis quam decoris armis conspicua erat. Doryphoroe vocabantur proximum his agmen, soliti vestem excipere regalem: hi currum regis anteibant, quo ipse eminens vehebatur. Utrumque currus latus deorum simulacra ex auro argentoque expressa decorabant: distinguebant internitentes gemmae iugum, ex quo eminebant duo aurea simulacra cubitalia
  Subito dopo venivano i Magi , cantando un patrio carme. Li seguivano trecentosessantacinque giovani, avvolti in mantelli di porpora, pari, nel numero, ai giorni di tutto l'anno; i Persiani, infatti, hanno l'anno diviso in altrettanti giorni come noi. Candidi cavalli, poi, tiravano un carro consacrato a Giove e li seguiva un destriero, di straordinaria grandezza, che chiamavano del Sole; i conducenti erano ornati di auree verghe e di candide vesti. Non lontano erano dieci carri, cesellati con molto oro ed argento. Seguiva poi la cavalleria di dodici popoli, con anni e costumi diversi. Subito dopo procedevano quelli che i Persiani chiamano Immortali, in numero di circa diecimila. Il lusso di una barbara opulenza li segnalava al disopra di tutti gli altri: essi infatti portavano collane d'oro, una veste trapuntata d'oro e tuniche con maniche ornate anche di gemme. A breve intervallo venivano quelli che chiamano ?parenti del re?, quindicimila uomini. Questa massa invero, abbigliata in modo quasi femmineo, si distingueva per il lusso pi? che per la bellezza delle anni. La schiera che veniva subito dopo era detta dei Dorifori, che solevano ricevere in custodia la veste regale: essi precedevano il carro del sovrano, su cui questi viaggiava, dominando dall'alto. Ambedue i lati del carro erano decorati con figure di divinit?, scolpite in oro e in argento; gemme scintillanti ornavano il giogo, da cui si levavano due statue d'oro.
  Trad. A. Giacone
  Una traduzione pi? letterale, ma non completa, la trovi qui:
  http://www.latinovivo.com/versioni/Cu...
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                        • curzio rufo       Re: curzio rufo 
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