Marco Aurelio Antonino "CARACALLA" (211-217). 
Originariamente di nome Settimio Bassiano, nel 198 è associato al trono dal padre Settimio
 Severo e cambia nome in Marco Aurelio Antonino. E' soprannominato "Caracalla" dal nome della
 tunica gallica imposta all'esercito e ai civili nei ricevimenti ufficiali. 
Dopo aver eliminato il fratello co-regnante Geta (II 212), emette la Costitutio Antoniana
 (212), che riconosce la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell'Impero (noto come Editto di
 Caracalla) permettendo così di incamerare più tasse (di fatto annulla le
 differenze tra legionari ed auxilia). 
Durante il suo regno fa giustiziare 20.000 persone, compreso il noto Papiniano (212), condannato
 a morte per essersi rifiutato di recitare l'elogio funebre di suo fratello ucciso per ordine
 dell'imperatore. 
Aumenta considerevolmente il soldo ai militari mentre l'impero soffre per la svalutazione
 della moneta, l'aggravamento delle imposte e le seguenti guerre: 
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     Contro gli Alemanni ed i Catti (213). 
 Gli Alemanni (confederazione di tribù germaniche) ed i Catti effettuano scorrerie sul
 Meno, i primi sono sconfitti mentre ai Catti viene pagato un sussidio. 
 La legione II Traiana riceve l'epiteto "Germanica".
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     Contro i Parti (214-217). 
 Con la II Parthica (dall'Italia), I Adiutrix (danubiana) ed altre forze invade il regno del re
 dei re Volgeste V che gli ha rifiutato la mano della figlia ma viene ucciso appena ventinovenne
 presso Carre (8 IV 217), da una congiura degli ufficiali guidata dal prefetto delle guardie
 Marco Opelio Macrino.
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A Roma ultima le sontuose Terme Antoniniane, iniziate dal predecessore, capaci di ospitare
 1.600 bagnanti, con piscine, palestre, cortili decorati con colonne, stucchi, affreschi,
 mosaici e statue (come il celebre "Ratto d'Europa" conservato a Napoli).
  
 
  Marco Opelio MACRINO (217-218). 
Dopo aver ucciso il precedente è proclamato Imperatore dalle truppe, primo equites
 a ricoprire questa carica. 
Associa al trono il figlio quindicenne Diadumeniano (217) e conclude una vergognosa pace con i
 Parti, con la quale riconosce lo status quo ante e concede loro un tributo. 
A causa di ciò gran parte delle truppe lo abbandona ed elegge al suo posto Vario Avito
 Bassiano. 
Macrino, al quale è rimasta fedele la IV Scythica, viene sconfitto a Immae, presso
 Antiochia (8 VI 218), è catturato a Calcedonia e giustiziato con il figlio. 
 
  
  Sesto Vario Avito Bassiano "ELIOGABALO" (218-222). 
Cugino di Caracalla, ha quattordici anni quando è eletto Imperatore dalla III Gallica (16
 V 218), riconosciuto dalla II Parthica e dalle altre legioni orientali. 
Assume nome Marco Aurelio Antonino, sconfigge il precedente e scioglie la III Gallica
 perché irrequieta. 
E' soprannominato "Eliogabalo" perché educato a Emesa come sacerdote del dio El-Gabal
 ("Il Dio dell'Alto") infatti lo proclama dio supremo dell'Impero ma i riti orientali importati
 a Roma trovano la disapprovazione generale. 
  Adotta il cugino Alessiano nominandolo Cesare (221) ma poi vuole sbarazzarsene 
  ed è ucciso dalle truppe (12 III 222). 
 
  
  Marco Aurelio ALESSANDRO SEVERO (222-235). 
Cugino del precedente che lo ha adottato (221), sale quattordicenne al trono imperiale sotto
 tutela della madre Giulia Mamea e la nonna Giulia Mesa. Lascia al Senato la direzione della
 politica e del governo. 
Le legioni sono formate ciascuna da 6 coorti che si schierano in ordine chiuso e
 profondo, appoggiate da macchine militari. 
Il suo principale consigliere, Ulpiano, è ucciso da una rivolta dei militari (228). 
Combatte le seguenti guerre: 
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     Contro i Sasanidi (230-232). 
 Il re dei re Ardashit I, che ha detronizzato gli Arsacidi (226 d.C.), invade l'Armenia, la
 Media, la Mesopotamia romana, la Cappadocia e la Siria. 
 Alessandro Severo con le legioni II Pathica (dall'Italia), I Adiutrix, II Adiutrix, XXX Ulpia
 (danubiane), III Gallica (ricostruita) e nuove leve lo respinge ma nella sua contro-invasione
 subisce enormi perdite, si accorda per il riconoscimento dello status quo ante (233) e
 celebra il trionfo a Roma.
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     Contro i Germani (234-235). 
 I Germani invadono gli Agri Decumates e la Gallia sconfiggendo le indisciplinate legioni
 galliche. 
 Alessandro Severo li affronta con numerosi auxilia Mauri ed orientali (Osroeni, Armeni e
 disertori Parti, compresi cavalieri catafratti) cercando di comprare da loro la pace, ed
 è perciò ucciso, appena ventottenne, assieme alla madre ed al prefetto del
 pretorio, dai soldati indignati (Magonza, III 235).
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L'imperatrice Giulia Domna riedifica suntuosamente il tempio di Vesta (notevoli resti,
 comprese le statue con corpi giovanili e volti anziani).  |