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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 159
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originale
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[159] Illud forsitan quaerendum sit, num haec communitas, quae maxime est apta naturae ea sit etiam moderationi modestiaeque semper anteponenda. non placet; sunt enim quaedam partim ita foeda, partim ita flagitiosa, ut ea ne conservandae quidem patriae causa sapiens facturus sit. Ea Posidonius collegit permulta, sed ita taetra quaedam, ita obscena, ut dictu quoque videantur turpia. Haec igitur non suscipiet rei publicae causa, ne res publica quidem pro se suscipi volet. Sed hoc commodius se res habet, quod non potest accidere tempus, ut intersit rei publicae quicquam illorum facere sapientem.
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traduzione
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159. Ora, ci si potrebbe domandare: questo sentimento di fratellanza, che pi? d'ogni altro ? conforme alla natura umana, ? anche da anteporsi sempre alla moderazione e alla temperanza? Io rispondo di no. Ci sono certe azioni cos? infami, cos? criminose che un uomo saggio non si sognerebbe mai di commettere neppure per salvare la propria patria. Posidonio ne raccolse moltissimi esempi, ma alcuni cos? sconci, cos? osceni che paion turpi anche solo a dirsi. Di questi, dunque, l'uomo saggio non si aggraver? la coscienza neppure per amor di patria; e del resto nemmeno la patria vorr? che uno si disonori per amor suo. Ma, per fortuna, la cosa ? tanto pi? agevole in quanto ? del tutto improbabile che l'interesse dello Stato esiga un tale sacrificio dal sapiente.
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