Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
De Natura Deorum, II, 23
|
|
originale
|
|
[23] Sed quoniam coepi secus agere atque initio dixeram (negaram enim hanc primam partem egere oratione, quod esset omnibus perspicuum deos esse), tamen id ipsum rationibus physicis, id est naturalibus, confirmari volo. Sic enim res se habet, ut omnia, quae alantur et quae crescant, contineant in se vim caloris, sine qua neque ali possent nec crescere. nam omne quod est calidum et igneum cietur et agitur motu suo; quod autem alitur et crescit motu quodam utitur certo et aequabili; qui quam diu remanet in nobis, tam diu sensus et vita remanet, refrigerato autem et extincto calore occidimus ipsi et extinguimur.
|
|
traduzione
|
|
23. Ma visto che ho incominciato a discostarmi da quanto avevo detto (che cio? tutta questa prima parte non
aveva bisogno di una trattazione essendo a tutti manifesto che gli d?i esistono) voglio comprovare questa verit? con
argomenti tratti dalla realt? naturale. Il fatto ? questo che tutti gli esseri che si nutrono e crescono contengono in s?
energia calorifica senza la quale non potrebbero n? nutrirsi n? crescere; infatti tutto ci? che ha in s? fuoco e calore si
muove di un movimento suo proprio; ma tutto ci? che si nutre e cresce ? caratterizzato da un movimento continuo e
costante, e quanto pi? a lungo esso rimane in noi, tanto pi? a lungo rimangono in noi la sensibilit? e la vita, mentre
quando il calore si indebolisce e si estingue anche noi periamo e ci estinguiamo.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|