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15/05/2002 16.58.44
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Svetonio, Vite, Augusto, 76-77, passim
76 Il divino Augusto, in fatto di cibi, era sobrio e di gusto quasi volgare. Le sue preferenze andavano al pane comune, ai pesciolini, ai fichi freschi, della specie che matura due volte all'anno. Mangiava anche prima di cena, in ogni momento e in qualsiasi luogo, come esigeva il suo stomaco. Lo dice lui stesso in una delle sue lettere: ?In vettura abbiamo gustato pane e datteri.? E ancora: ?Mentre in lettiga tornavo a casa dalla galleria ho mangiato un po' di pane con qualche acino di uva dura.? E di nuovo ancora: ?Mio caro Tiberio nemmeno un Giudeo, il giorno di sabato, osserva cos? rigorosamente il digiuno come ho fatto io quest'oggi, perch? soltanto al bagno, dopo la prima ora della notte, ho mangiato due bocconi, prima che si incominciasse ad ungermi.? Anche nel vino era per natura assai sobrio.
Trad. database progettovidio
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