Data:
26/05/2002 19.21.40
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Satis constat aenean,domo profugum,primum in macedoniam venisse,inde in siciliam,quaerentem sedes, demum ab sicilia classe ad laurentem agrum tenuisse.ibi,cum troiani praedam ex agris agerent,latinus rex aborigenesque,qui tum ea loca tenebant,ex urbe atque agris concurrerunt.duplex inde famam est:alii,cum aenean proelium vicisset,latinum pacem cum troiano duce,deinde affinitatem iunxisse tradunt;alii,cum instructae acies constitissent,priusquam signa canerent,processisse latinum inter primores ducemque advenarum evocavisse ad conloquium et,cum audivisset multitudinem troianos esse eorumque ducem aenean,filium anchisae et veneris,sedem quaerere,fidem futurae amicitae sanxisse. tandem troiani oppidum condunt,quod aeneas a nomine uxoris,latini filiae,lavinium appellat.
E' un fatto accertato [satis constat] che Enea [accusativo "alla greca", e cos? oltre], esule dalla patria [domo, abl. sempl. moto da luogo, perch? domus], giunse in un primo tempo [primum] in Macedonia, quindi (fu spinto) verso la Sicilia, alla ricerca di [quaerentem participio presente con valore, potremmo dire, finale] una sede, infine [demum] dalla Sicilia approd? con la flotta nel territorio di Laurento. Qui, poich? i Troiani si misero a far razzie [cum ageren praedam] nelle campagne, il re Latino e i nativi del luogo [Aborigeni], che a quel tempo regnavano su quei territori, accorsero dalla citt? e dai campi (per fermarli, s'intende, e combatterli). Del fatto si tramandano due versioni [duplex inde famam est]. Alcuni sostengono [tradunt] che Latino - poich? Enea aveva vinto il conflitto - fece pace col condottiero troiano e, poi, strinse con lui legami di parentela. Altri (invece) raccontano che, una volta schieratisi gli eserciti in ordine di battaglia, prima che fosse dato il segnale di inizio, Latino avanz? tra i soldati delle prime file [inter primores] e invit? a un colloquio il comandante degli stranieri [advenarum]: venuto (cos?) a sapere che tutti quegli uomini [multitudinem] erano Troiani, e che il loro comandante - Enea, figlio di Anchise e di Venere - era alla ricerca di una sede, si impegn? per un'amicizia futura (tra i due popoli). Infine, i Troiani fondano una citt?, che Enea - dal nome della moglie, figlia di Latino - chiama Lavinio.
Trad. Bukowski
Tristem hiemem ex intemperie caeli,raptim mutatine in contrarium facta,gravis pestilensque aestas excepit;cuius insanabili pernicie quando nec causa nec finis inveniebatur,libri sibillini ex senatus consulto aditi sunt.duumviri sacris faciundis,lectisternio tunc primum in urbe romana facto,per dies octo apollinem latonamque et dianam,herculem,mercurium atque neptunum tribus stratis lectis placaverunt.privatim quoque id sacrum celebratum est.tota urbe,patentibus ianuis promisquoque usu rerum omnium in propatulo posito,notos ignotosque passim advenas in hospitium ductos esse ferunt;et cum inimicis quoque benigne ac comiter sermone habitos esse;vinctis quoque dempta esse in eos dies vincula.interim ad veios terror multiplex fuit,tribus in unum bellis conlatis.namque,cum repentem capenates faliscique subsidio venissent,adversus tres exercutus ancipiti proelio pugnatum est.
Un'estate opprimente [gravis] e pestilenziale segu? l'inverno rigido, per il repentino cambiamento di clima passato dal gelo al suo estremo opposto. Siccome risult? impossibile risalire alle cause di questo insanabile flagello - o almeno a trovare una via d'uscita [finis] -, per decreto del senato vennero consultati i libri sibillini. Allora, per la prima volta nella storia di Roma [tunc primum in urbe romana facto], i duumviri preposti ai riti sacri celebrarono il rito del lettisternio e per otto giorni cercarono di riconciliarsi [placaverunt] (il favore di) Apollo, Latona, Diana, Ercole, Mercurio e Nettuno imbandendo tre letti con il massimo di sontuosit? possibile per l'epoca. Questo rito fu celebrato anche privatamente. In tutta la citt? le porte rimasero aperte, nei cortili delle case vennero collocati tavoli con ogni genere di vivande destinate a chiunque passasse, gli estranei, noti e ignoti, erano - stando a quanto si racconta [ferunt; costruzione oggettiva: si racconta che?] - dovunque i benvenuti, la gente scambiava parole cortesi anche con i nemici personali. In quei giorni vennero tolte le catene ai prigionieri. Ma nel frattempo a Veio si moltiplicarono gli allarmi dovuti a tre guerre contemporanee confluite in un unico conflitto generale. Infatti, Capenati e Falisci arrivarono all'improvviso a dare manforte (ai Veienti) e cos? i Romani combatterono con esito incerto [ancipiti proelio] contro tre eserciti (contemporaneamente).
Tradd. Bukowski
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