Data:
28/05/2002 3.28.21
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T'invio altri due carmina burana, da me tradotti, che potrebbero servirti:
Omnia sol temperat
Omnia sol temperat purus et subtilis, nova [variante: novo] mundo reserat facies Aprilis, ad amorem properat animus herilis et iocundis imperat deus puerilis. rerum tanta novitas in solemni vere et veris auctoritas iubet nos gaudere; vias prebet solitas, et in tuo vere fides est et probitas tuum retinere. ama me fideliter, fidem meam nota de corde totaliter et ex mente tota. sum presentialiter absens in remota. quisquis amat taliter, volvitur in rota.
Il sole riscalda ogni cosa, puro e gentile [lett. delicato], il bel volto della primavera [lett. di Aprile] dischiude nuovi spettacoli [lett. nova, nuove cose] al mondo [traducendo secondo la variante "novo": il bel volto della primavera si mostra ad un nuovo mondo], l'anima dell'uomo [lett. herilis, del padrone] aspira prepotentemente [properat] all'amore e un giovane dio presiede ai giochi. Una tale rinascita [novitas] del mondo [lett. rerum, delle cose] nella festa primaverile e il potere (stesso) della stagione [lett. veris, della primavera] (quasi) ci ordina di goderne. Ci mostra [prebet] i percorsi che gi? conosciamo [lett. solitas, soliti] e nella tua primavera ? onesto e giusto conservare ci? che ti appartiene [lett. tuum, il tuo]. Amami e siimi fedele; prendi esempio [lett. nota, imperativo di "noto" = osserva] dalla mia fedelt?, (che sgorga) dal profondo del mio cuore e della mia anima. Io sono con te [lett. presentialiter, in persona] anche quando (ti) sono lontano [absens in remota]. Chiunque ami in modo cos? profondo [lett. taliter, in tal modo] ? preso da vertigini [ho tradotto cos?, rendendo l'effetto di "volvitur in rota", che lett. vuol dire "vien fatto girare (fortemente) in tondo"; volendo, sarebbe valida anche la variante "vien preso in giro"].
Trad. Bukowski
Archipoeta (ca. 1161/67): Estuans intrinsecus
1. Estuans intrinsecus ira vehementi in amaritudine loquor mee menti. factus de materia levis elementi folio sum similis, de quo ludunt venti. Bruciando dentro (di me) di una terribile rabbia, parlo alla mia anima con amarezza: sono fatto di materia mortale [lett. di elemento leggero, fragile: variante: "cinis", cenere] sono simile ad una foglia, di cui i venti si prendono gioco.
2. Cum sit enim proprium viro sapienti, supra petram ponere sedem fondamenti, stultus ego comparor fluvio labenti, sub eodem aere numquam permanenti. Se ? proprio del saggio costruire sulla roccia (ogni) fondamento, allora io (sono uno) stolto, e mi assimilo ad un fiume che scorre e che non cambia mai il suo corso.
3. Feror ego veluti sine nauta navis, ut per vias aeris vaga fertur avis; non me tenent vincula, non me tenet clavis, quero mei similes et adiungor pravis. Sono spinto lontano, come un'imbarcazione senza navigatore, come un uccello leggero e smarrito, che percorre i sentieri del cielo; libero, senza catene e senza chiave [lett. le catene non mi possono tenere, la chiave non mi pu? imprigionare], vado in cerca di chi ? (randagio) come me, e mi unisco ai depravati.
4. Michi cordis gravitas res videtur gravis, iocus est amabilis dulciorque favis. quicquid Venus imperat, labor est suavis, que numquam in cordibus habitat ignavis. L'angoscia del mio cuore mi appare come un peso, la celia ? adorabile e pi? dolce del miele; sebbene Venere comandi, la fatica (amorosa) ? soave, (e poi) lei [Venere] non indugia mai in un cuore vile.
5. Via lata gradior more iuventutis, implico me vitiis immemor virtutis, voluptatis avidus magis quam salutis, mortuus in anima curam gero cutis. Percorro spazi immensi, com'? costume della giovinezza, mi do al vizio, dimentico della virt?, avido del piacere pi? che della salute [ma il termine, volutamente ambiguo, allude anche alla "salvezza"], morto nell'anima, mi prendo (tuttavia) cura della mia pellaccia.
Trad. Bukowski
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