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Mittente:
Bukowski
Re: trgedie di seneca   stampa
Data:
28/05/2002 3.39.45




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Non c'? di che. Buon lavoro ;)

Seneca, Hercules Oeteus, vv. 235-255

Scylla et Charybdis Sicula contorquens freta 235
minus est timenda, nulla non melior fera est.
Namque ut reluxit paelicis captae decus
et fulsit Iole qualis innubis dies
purisue clarum noctibus sidus micat,
stetit furenti similis ac toruum intuens 240
Herculea coniunx; feta ut Armenia iacens
sub rupe tigris hoste conspecto exilit
aut iussa thyrsum quatere conceptum ferens
Maenas Lyaeum dubia quo gressus agat
haesit parumper; tum per Herculeos lares 245
lymphata rapitur, tota uix satis est domus:
incurrit, errat, sistit, in uultus dolor
processit omnis, pectori paene intimo
nihil est relictum; fletus insequitur minas.
nec unus habitus durat aut uno furit 250
contenta uultu: nunc inardescunt genae,
pallor ruborem pellit et formas dolor
errat per omnes; queritur implorat gemit.
Sonuere postes ecce praecipiti gradu,
secreta mentis ore confuso exerit. 255

Scilla e Cariddi, che voltolano l'acqua del mare siciliano, sono da temersi di meno; ogni fiera ? preferibile. Infatti, non appena ebbe brillato la bellezza della prigioniera amante del marito e Iole rifulse come una giornata senza nuvole, come nelle notti serene guizza lo splendore dell'astro chiaro, ecco che immobile ? rimasta, simile a una pazza, la sposa di Ercole e ha guardato torvo; come una tigre d'Armenia fresca di parto e accovacciata ai piedi di una rupe, una volta visto il [cacciatore] nemico balza fuori all'attacco, e cos? fa pure una Menade, che dentro di s? porta Lieo [Bacco] da lei accolto, una volta ricevuto [da Lieo] l'ordine di scuotere il tirso, [cos? Deianira] incerta dove portare i suoi passi per un po' resta immobile in attesa, poi, impazzita, viene trascinata qua e l? da forze estranee dentro la casa di Ercole. L'intera casa le ? a stento sufficiente: corre [contro porte e pareti], vagola, si ferma, tutto il rancore si ? portato sul suo volto, quasi nulla ? stato lasciato dentro l'intimit? del suo petto; il pianto tiene dietro alle minacce. Non dura a lungo [in lei] un atteggiamento solo, non impazza tutta tesa in una espressione sola del volto: ora le si fanno di fuoco le guance, [poi] il pallore caccia il rossore, il rancore vagando assume tutti gli aspetti: piange, implora, geme - ecco, stridono i battenti, lei esce con passo precipitoso, con parole confuse trae fuori i segreti del suo pensiero.

Trad. Mondadori
  trgedie di seneca
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