Data:
30/05/2002 17.33.32
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ti prego di essere pi? precisa, la prossima volta, nella digitazione del testo.
Historiarum Philippicarum In Epitomen Redacti A M. Iuniano Iustino, XXXIII, 1-2 passim
La notte precedente al conflitto [lett. il giorno prima che la battaglia?, durante la notte?], la luna s'ecliss? [luna defecit]: fatto miracoloso che, secondo l'interpretazione unanime degli oracoli e dei vaticini (addotti) a Perseo, stava a presagire la fine (imminente) del regno macedone. Durante il combattimento (che si svolse l'indomani), Marco Catone - figlio del (famoso) oratore, mentre combatte [nota il passaggio dal passato al presente narrativo], in maniera straordinaria [insigniter], circondato da una schiera serratissima di nemici [lett. tra serratissimi?], disarcionato da cavallo, si d? ad affrontare [aggreditur] uno scontro a terra [pedestrem; ovvero - disarcionato - non combatte pi? a cavallo, ma? "a piedi"]. Approfittando di una sua caduta [cadentem, e non cedentem], il manipolo di nemici lo aveva circondato, con l'intenzione di massacrarlo [perifrastica attiva], mentre era a terra [iacentem]. Ma quello, ripresosi [corpore collecto] in fretta [cito], fece una grande carneficina (di nemici). Stimolati e confortati dal suo coraggio, gli altri (soldati del suo seguito) conseguirono la vittoria [peperere, e non perperere; peperere = peperunt; perf. di "pario"].
Trad. Bukowski
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