Data:
02/06/2002 19.43.47
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Terenzio Varrone, L'agricoltura, I, 12 (corpo del testo)
Danda opera ut potissimum sub radicibus montis silvestris villam ponat, ubi pastiones sint laxae, item ut contra ventos, qui saluberrimi in agro flabunt. Quae posita est ad exortos aequinoctiales, aptissima, quod aestate habet umbram, hieme solem. Sin cogare secundum flumen aedificare, curandum ne adversum eam ponas; hieme enim fiet vehementer frigida et aestate non salubris. Advertendum etiam, siqua erunt loca palustria, et propter easdem causas, et quod crescunt animalia quaedam minuta, quae non possunt oculi consequi, et per aera intus in corpus per os ac nares perveniunt atque efficiunt difficilis morbos. Fundanius, Quid potero, inquit, facere, si istius modi mi fundus hereditati obvenerit, quo minus pestilentia noceat? Istuc vel ego possum respondere, inquit Agrius; vendas, quot assibus possis, aut si nequeas, relinquas. At Scrofa, Vitandum, inquit, ne in eas partes spectet villa, e quibus ventus gravior afflare soleat, neve in convalli cava et ut potius in sublimi loco aedifices, qui quod perflatur, siquid est quod adversarium inferatur, facilius discutitur. Praeterea quod a sole toto die inlustratur, salubrior est, quod et bestiolae, siquae prope nascuntur et inferuntur, aut efflantur aut aritudine cito pereunt.
Devi fare in modo di costruire [danda est opera ut? ponas] la (tua) villa ai piedi di un monte, (zone generalmente) ricche di vegetazione [silvestris], dove siano (disponibili) abbondanti pascoli (per il bestiame), e a favore dei venti, che soffiano, in quella zona, apportando influssi molto benefici [parafrasi per "saluberrimi"] (alla salute). La condizione ottimale ? che la villa guardi [sia esposta] a ponente [lett. nella zona dove sorge il sole; lett. la frase intera recita: quella villa che ? posta? ? molto conveniente, molto ben allestita (aptissima)], perch? (in questo modo) durante la stagione estiva gode dell'ombra, del sole (invece) durante la stagione invernale. Se invece ti trovi costretto a dislocarla nelle vicinanze di un fiume, devi aver cura di non innalzarla giusto di fronte ad esso: infatti, durante l'inverno la villa risulter? intollerabilmente fredda, (mentre) d'estate (verser?) in condizioni non proprio salubri. (Inoltre,) si deve prestare attenzione al fatto che non ci siano luoghi paludosi (nei dintorni), perch? - quando vanno incontro alla siccit? - (vi) crescono certi animaletti, invisibili all'occhio umano [quae nequeunt oculi cernere], che s'introducono nel (nostro) corpo attraverso le fessure della bocca e del naso e vi propagano malattie pericolose. Fundanio controbatt?: "E in che modo comportarmi [quid potero? facere] qualora ricevessi [obveberit; ma ? in atto la consecutio] in eredit? una tenuta [fundus] di tal fatta [cio? rispondente ai paramentri negativi di cui sopra], per limitare eventuali infezioni (dovute all'insalubrit? dell'aria) [lett. quo minus pestilentia noceat, affinch??]? E Agrio rispose: "Beh, sono in grado di rispondere anche a questa tua perplessit? [lett. adhuc, a codesta cosa]: cerca di vender(lo) [lett. vendi; caso particolare di congiuntivo esortativo usato in seconda persona, al posto dell'imperativo], ad un prezzo per te il pi? conveniente possibile [quot assibus possis, per quante monete puoi], oppure - nel caso in cui tu non ci riesca - ti conviene rinunciarvi [del tutto) [al podere]. Al che, Scrofa continu?: "Bisogna evitare che la villa sia esposta verso quelle zone da cio generalmente soffia un vento piuttosto carico [gravior] (di umori insani), o che sorga in una valle incassata tra monti, e ti conviene costruirla piuttosto in collina [o generalmente: in un luogo elevato], luogo in cui - vista la ventilazione cui ? esposto [qui quod perflatur; il quale (luogo, ? maschile) poich??], se spira un vento pestilenziale, vien pi? facilmente dissipato. Inoltre, essendo esposto al sole per l'intero arco della giornata, (il podere) gode di maggiori benefici per la salute [lett. est salubrior], poich? anche animaletti (nocivi), che eventualmente vi nascono e vi giungono nei pressi, ne vengono uccisi o (comunque) muoiono rapidamente a causa dell'arsura.
Trad. Bukowski
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