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Mittente:
Bukowski
Re: ci sono anche io!!!!!!!!!!!!   stampa
Data:
12/06/2002 17.44.09




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Costruzione, costrutti notevoli, traduzione; nota sui carmina burana.

[5] Crede mihi, omnia sunt dubia etiam felicibus [dativo, in questo caso, direi, di svantaggio]; quisquam debet promittere nihil sibi de futuro [argomento: riguardo al?]; id - quod tenetur per manus - exit quoque et casus incidit horam ipsam quam premimus. Tempus volvitur rata lege quidem, sed per obscurum: autem quid [pron. Interr.] ad me an quod est incertum mihi sit certum naturae? [6] Proponimus navigationes longas et reditus [acc. pl. di 4a] seros in patriam pererratis litoribus alienis [abl. assoluto con valore temporale], (proponimus; ? questo il verbo che "regge" ancora quanto segue) militiam et manipretia tarda laborum castrensium, (proponimus: come sopra) procurationes atque processus [acc. pl. di 4a] officiorum per officia [moto per luogo con leggera sfumatura, volendo, di carattere temporale (tempo continuato, intendo)], cum interim mors est ad latus, quoniam numquam quae cogitatur nisi aliena [lett: se non quando ? altrui, ovvero tocca ad altri], subinde exempla mortalitatis ingeruntur nobis haesura [participio futuro di haero, is, haesi, haesum, ere, 2a; perifrastica, che indica intenzionalit? o incipienza dell'azione; come dire: esempi (che) "hanno intenzione di durare", ovvero: dureranno; "haesura ? infatti concordato con exempla] non diutius [maggioranza di avverbio] quam dum miramur. [7] Quid autem stultius quam mirari id factum ullo [= illo] die [al singolare ? in genere al maschile; ripassati i casi in cui ?, invece, al femminile] quod potest fieri omni [sott. die]? Quidem [avv. in effetti, in vero] terminus stat ubi necessitas inexorabilis fatorum fixit illum nobis, sed nemo nostrum [partitivo] scit quam prope versetur a termino; sic itaque formemus animum tamquam ventum [legato ad animum] sit ad extrema. Differamus [congiunt. esortativo] nihil; faciamus [congiuntivo esortativo] paria ["facere paria cum aliquo" ? espressione idiomatica; lett. mettere alla pari i conti con qualcuno; paria ? n. plurale acc. dell'aggettivo par, paris] cum vita cotidie. [8] Vitium maximum vitae est quod [il fatto che, esplicativo] (ea, vita) est inperfecta semper, quod [come sopra] [in] aliquid ex illa [partitivo; un qualcosa, una parte di quella; costruzione preferita dai latini, questa dell'ex + abl., soprattutto dopo i pronomi indefiniti, come nel nostro caso] differtur. Qui imposuit manum summam vitae suae [? dativo] cotidie, non indiget [retto dal "qui", a sua volra regge l'ablativo di privazione] tempore [c.v.d.]; autem timor et cupiditas futuri - exedens animum - nascitur [il soggetto logico ? plurale (il timore e l'ansia), ma come spesso capita in latino, il verbo viene associato al primo soggetto, mentre l'altro vien posticipato] ex hac indigentia [ex + abl. provenienza].Nihil est miserius dubitatione [II termine di par.] venientium quorsus [avv. di moto a luogo, interrog.] evadant; mens - sollicita quantum sit illud quod restat aut quale - agitatur inexplicabili formidine [abl. causa].[9] Quo modo effugiemus hanc volutationem? Uno: si vita nostra non prominebit, si [i due "si" sono in correlazione] colligitur in se; enim ille - cui praesens est inritum - suspenditur ex futuro.Ubi vero quidquid mihi debui redditum est, ubi mens stabilita scit nihil interesse [esserci differenza, da "intersum"] inter diem et saeculum, prospicit ex alto quidquid deinceps venturum est [futuro] dierum rerumque et cogitat seriem temporum cum risu multo. Enim quid varietas mobilitasque casuum perturbabit, si sis certus adversus incerta?[10] Ideo, Lucili mi, propera [imperativo di "propero"] vivere, et puta [imp.] dies singulos vitas singulas. Qui - cui vita sua fuit tota cotidie -aptavit se hoc modo, est securus: quodque tempus elabitur proximum viventibus in spem, atque aviditas et miserrimus metus mortis - efficiens ac omnia miserrima - subit [anche qui il soggetto logico ? plurale, per cui vd. sopra].

5 Credimi: tutto ? incerto, anche per gli uomini fortunati; nessuno deve ripromettersi niente per il futuro; anche quello che abbiamo fra le mani ci sfugge e il caso tronca l'ora stessa che stringiamo. Il tempo passa secondo una legge determinata, ma a noi sconosciuta: e che mi importa se per la natura ? certo quello che per me ? incerto? 6 Ci proponiamo lunghi viaggi per mare e un ritorno in patria lontano nel tempo, dopo aver vagato per lidi stranieri; imprese militari e tardive ricompense di fatiche guerresche, amministrazioni di province e avanzamenti di carriera, di carica in carica, mentre la morte ci sta accanto; e poich? non ci pensiamo mai, se non quando tocca agli altri, di tanto in tanto ci vengono messi davanti esempi della nostra mortalit?, che, per?, durano in noi solo quanto il nostro stupore. 7 Ma niente ? pi? sciocco che stupirsi che accada un giorno quanto pu? accadere ogni giorno. Il termine della nostra vita sta dove l'ha fissato l'inesorabile ineluttabilit? del destino; ma nessuno di noi sa quanto si trovi vicino alla fine; disponiamo, perci? la nostra anima come se fossimo arrivati al momento estremo. Non rinviamo niente; chiudiamo ogni giorno il bilancio con la vita. 8 Il difetto maggiore dell'esistenza ? di essere sempre incompiuta e che sempre se ne rimanda una parte. Chi d? ogni giorno l'ultima mano alla sua vita, non ha bisogno di tempo; da questo bisogno nascono la paura e la brama del futuro che rode l'anima. Non c'? niente di pi? triste che chiedersi quale esito avranno gli eventi futuri; se uno si preoccupa di quanto gli resta da vivere o di come, ? agitato da una paura inguaribile. 9 Come sfuggire a questa inquietudine? In un solo modo: la nostra vita non deve protendersi all'avvenire, deve raccogliersi in se stessa; chi non ? in grado di vivere il presente, ? in balia del futuro. Ma quando ho pagato il debito che avevo con me stesso, quando ho ben chiaro in testa che non c'? differenza tra un giorno e un secolo, posso guardare con distacco il susseguirsi dei giorni e degli eventi futuri e pensare sorridendo al succedersi degli anni. Se uno ? saldo di fronte all'incerto, non pu? turbarlo la variet? e l'incostanza dei casi della vita. 10 Affrettati, perci? a vivere, Lucilio mio, e i singoli giorni siano per te una vita. Chi si forma cos? e ogni giorno vive compiutamente la sua vita, ? tranquillo: se uno vive nella speranza, si sente sfuggire anche il tempo pi? vicino e subentra in lui l'avidit? della vita e l'infelicissima paura della morte che rende altrettanto infelice ogni cosa. Nasce da qui quel vergognosissimo voto di Mecenate che non rifiuta malattie e deformit? e in ultimo il supplizio del palo, pur di continuare a vivere anche tra queste sventure:



Riguardo i Carmina Burana, suppongo che il riferimento sia dovuto al rovescio di fortuna (appunto) della regina Ecuba. Vd. qui:

http://www.soc-dante-alighieri.it/10-...
  ci sono anche io!!!!!!!!!!!!
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