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Bukowski
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23/06/2002 17.47.59




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Seneca, Lettere a Lucilio, 58, passim

Nemo nostrum idem est in senectute qui fuit iuvenis; nemo nostrum est idem mane qui fuit pridie. Corpora nostra rapiuntur fluminum more. Quidquid vides currit cum tempore; nihil ex iis quae videmus manet; ego ipse, dum loquor mutari ista, mutatus sum. [23] Hoc est quod ait Heraclitus: 'in idem flumen bis descendimus et non descendimus'. Manet enim idem fluminis nomen, aqua transmissa est. Hoc in amne manifestius est quam in homine; sed nos quoque non minus velox cursus praetervehit, et ideo admiror dementiam nostram, quod tantopere amamus rem fugacissimam, corpus, timemusque ne quando moriamur, cum omne momentum mors prioris habitus sit: vis tu non timere ne semel fiat quod cotidie fit! [24] De homine dixi, fluvida materia et caduca et omnibus obnoxia causis: mundus quoque, aeterna res et invicta, mutatur nec idem manet. Quamvis enim omnia in sc habeat quae habuit, aliter habet quam habuit: ordinem mutat.

Nessuno di noi ? in vecchiaia lo stesso che in giovent?; nessuno di noi ? al mattino lo stesso della sera prima. I nostri corpi sono trascinati via come l'acqua dei fiumi. Tutto ci? che vedi vola al ritmo del tempo: niente di quello che abbiamo sotto gli occhi rimane tale e quale; io stesso mentre dico che queste cose cambiano, sono cambiato. 23 Dice Eraclito: "Non ci si pu? immergere due volte nello stesso fiume." Il nome del fiume rimane lo stesso, ma l'acqua ? passata oltre. ? un fenomeno pi? evidente in un corso d'acqua che nell'uomo; ma il flusso che trascina via anche noi ? altrettanto veloce; perci? mi stupisco della nostra insensatezza: amiamo tanto una cosa fugacissima, il nostro corpo, e temiamo il momento della morte, mentre ogni momento ? la morte dello stato precedente: non devi temere che avvenga una volta ci? che avviene ogni giorno! 24 Ho parlato dell'uomo, materia fragile e caduca, esposta a ogni influenza: anche l'universo, eterno e indistruttibile, muta e non rimane uguale a se stesso. Sebbene abbia in s? tutti i fattori originari, li ha diversi dallo stadio primitivo: cambia l'ordine.

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