Data:
24/06/2002 15.49.32
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Una volta [quondam], all'interno del santuario [in sacello] della Pudicizia, scoppi? [ortum est] una lite [certamen] tra le matrone, mentre erano in preghiera [supplicantes]. (Difatti), (vi) si era presentata [aderat, e non anderat; da adsum] (anche) Virginia, figlia di Aulo, (membro) di una gens patrizia, ma sposata con un plebeo, (ovvero) con il console Lucio Volumnio. Le altre matrone la avevano esclusa dal rito sacro [arcuerunt; lett. la esclusero, ma nella consecutio italiana va bene il piucch.; da arceo; regge, qui, l'abl. semplice, sacris], (considerandola) alla stregua di [tamquam] un'impura, dato che [quod] non aveva sposato un patrizio. E dunque, scoppiata la lite, Virginia disse a gran voce [proclamavit] di essere entrata nel santuario della Pudicizia come (donna) patrizia e pudica; e aggiunse ch'era sposata ad un tal uomo eccezionale [tali viro], in merito al quale [quo] poteva (ben) gloriarsi (d'essere a tutti gli effetti considerata) una matrona patrizia. Dopo simili parole piene di orgoglio [magnifica], fece ricavare uno spazio dal retro [ab extrema] della (propria) casa [aedes,ium, al pl., significa appunto casa] e vi [ibi] colloc? un altare; quindi, convocate le matrone plebee, si lagn? [conquesta (est), da "conqueror"] dell'oltraggio subito dalle (matrone) patrizie [lett. oltraggio delle patrizie], dicendo: "Io [ego? e non ago?] consacro [dedico] quest'altare alla Pudicizia plebea e vi esorto affinch? [lett. affinch? facciate in modo di (detis operam)] questo altare venga onorato [colatur] in maniera pi? conforme alla religione [sanctius, in modo pi? santo; comp. avverbiale] di quanto (non lo sia) l'altare delle (matrone) patrizie".
Trad. Bukowski
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