Data:
29/06/2002 13.56.30
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
FEDRA Ti riconosco, destino della mia gente. Vogliamo quello che ? proibito, noi. Ma io non sono padrona di me. Attraverso le fiamme ti seguir?, attraverso il mare in tempesta, tra le rocce, sui fiumi che l'onda rapida travolge. Ovunque te ne andrai, io ci sar?, spinta dal mio delirio... Eccomi, superbo, io mi trascino ai tuoi piedi... IPPOLITO Via, via dal mio casto corpo le tue mani impudiche. Cosa fa? Cerca persino di abbracciarmi? La spada, a me. Abbia la pena che si merita. La mia sinistra, ecco, stringe i suoi capelli, io le torco indietro questa testa impudica... No, non fu mai versato pi? giustamente il sangue sul tuo altare, dea dell'arco. FEDRA Ippolito, stai esaudendo il mio voto. Tu guarisci la mia follia. Non speravo tanto, io: morire per tua mano salvando il mio pudore. IPPOLITO Vattene, e vivi. Non avrai nulla da me. Via dal mio casto fianco questa spada, che si ? contaminata. Chi potr? purificarmi? Il Tanai, forse? La palude Meotide che si versa nel Ponto con le sue barbare onde? No, nemmeno lui, con tutte le sue acque, potrebbe lavare questa macchia, il signore del mare. Oh foreste, oh belve selvagge!
trad. database progettovidio
|