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Bukowski
Re: grande favore   stampa
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01/07/2002 20.22.30




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Seneca, Epistole a Lucilio, XXVI, 8-10

[8] Desinere iam volebam et manus spectabat ad clausulam, sed conficienda sunt aera et huic epistulae viaticum dandum est. Puta me non dicere unde sumpturus sim mutuum: scis cuius arca utar. Exspecta me pusillum, et de domo fiet numeratio; interim commodabit Epicurus, qui ait 'meditare mortem', vel si commodius sic transire ad nos hic potest sensus: 'egregia res est mortem condiscere'. [9] Supervacuum forsitan putas id discere quod semel utendum est. Hoc est ipsum quare meditari debeamus: semper discendum est quod an sciamus experiri non possumus. [10] 'Meditare mortem': qui hoc dicit meditari libertatem iubet. Qui mori didicit servire dedidicit; supra omnem potentiam est, certe extra omnem. Quid ad illum carcer et custodia et claustra? liberum ostium habet. Una est catena quae nos alligatos tenet, amor vitae, qui ut non est abiciendus, ita minuendus est, ut si quando res exiget, nihil nos detineat nec impediat quominus parati simus quod quandoque faciendum est statim facere. Vale.

8 Volevo ormai finire e gi? mi accingevo a concludere, ma devo preparare il denaro e darlo come viatico a questa lettera. Non ti dico da chi prender? il prestito: tu sai a quale forziere ricorro. Aspetta anc?ra un poco ed effettuer? il pagamento con i miei averi; intanto mi far? un prestito Epicuro; scrive: "Pensa alla morte." Oppure, se cos? il senso ? pi? chiaro: "? cosa egregia imparare a morire." 9 Forse ritieni superfluo imparare una cosa di cui dobbiamo servirci una volta sola. Proprio per questo motivo si deve pensare alla morte: bisogna sempre imparare ci? che non possiamo esser certi di conoscere bene. 10 "Pensa alla morte": chi dice queste parole ci esorta a riflettere sulla libert?. Chi ha imparato a morire, ha disimparato a essere schiavo: ? superiore a ogni umana potenza o, almeno, ne ? al di fuori. Che gli importa del carcere, delle guardie, delle catene? Ha sempre la porta aperta. Una sola ? la catena che ci vincola, l'amore per la vita: non dobbiamo soffocarlo, ma ridurlo, cos? che, se le circostanze lo richiedono, niente ci trattenga, n? ci impedisca di essere pronti a compiere subito un passo che presto o tardi bisogna compiere. Stammi bene.


Seneca, Epistole a Lucilio, LXX, 12-14

[12] Praeterea quemadmodum non utique melior est longior vita, sic peior est utique mors longior. In nulla re magis quam in morte morem animo gerere debemus. Exeat qua impetum cepit: sive ferrum appetit sive laqueum sive aliquam potionem venas occupantem, pergat et vincula servitutis abrumpat. Vitam et aliis approbare quisque debet, mortem sibi: optima est quae placet. [13] Stulte haec cogitantur: 'aliquis dicet me parum fortiter fecisse, aliquis nimis temere, aliquis fuisse aliquod genus mortis animosius'. Vis tu cogitare id in manibus esse consilium ad quod fama non pertinet! Hoc unum intuere, ut te fortunae quam celerrime eripias; alioquin aderunt qui de facto tuo male existiment.
[14] Invenies etiam professos sapientiam qui vim afferendam vitae suae negent et nefas iudicent ipsum interemptorem sui fieri: exspectandum esse exitum quem natura decrevit. Hoc qui dicit non videt se libertatis viam cludere: nihil melius aeterna lex fecit quam quod unum introitum nobis ad vitam dedit, exitus multos.

12 E poi, una vita pi? lunga non ? necessariamente migliore, ma una morte attesa pi? a lungo ? senz'altro peggiore. In nessuna cosa pi? che nella morte siamo tenuti ad obbedire alla volont? dell'anima. Esca per quella strada che ha preso di slancio: sia che cerchi una spada o un cappio o un veleno che scorre nelle vene, avanzi decisa e spezzi le catene della sua schiavit?. La vita ognuno di noi deve renderla accettabile anche agli altri, la morte solo a se stesso: quella che riesce gradita ? la migliore. 13 ? insensato pensare: "Qualcuno dir? che ho agito da vigliacco, qualcuno con troppa sconsideratezza, qualcun altro che c'era un genere di morte pi? eroico." Vuoi convincerti che si tratta di una decisione in cui non bisogna tenere conto dell'opinione altrui! Bada a una sola cosa: a sottrarti nel modo pi? rapido al capriccio della sorte; del resto ci sar? sempre qualcuno pronto a criticare il tuo gesto.
14 Troverai anche uomini che hanno fatto professione di saggezza e sostengono che non si debba fare violenza a se stessi; per loro il suicidio ? un delitto: bisogna aspettare il termine fissato dalla natura. Non si accorgono che in questo modo si precludono la via della libert?? Averci dato un solo ingresso alla vita, ma diverse vie di uscita ? quanto di meglio abbia stabilito la legge divina.

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