Data:
03/07/2002 21.53.18
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
(Cos?) raccont? [inquit; il sogg., come si evince dalle parti precedenti del capitolo, ? il filosofo Tauro]: "Plutarco diede ordine che un proprio servo - pessimo [nequam, agg. indeclinabile] individuo e (per di pi?) arrogante, ma che s'era abbozzato una certa cultura filosofica [lett. habenti aures inbutas philosophiae; che aveva le orecchie piene di filosofia; l'espressione, ovviamente, ? ironica] attraverso libri e dispute - fosse spogliato della tunica e fosse preso a frustate [caedi loro; --- lorum], per non so [nescio, opp. per chiss?] quale misfatto [delictum] (che aveva commesso). (Il servo) aveva cominciato ad assaggiare la frusta [verberari] e piagnucolava [obloquebatur] di non aver meritato quella punizione [lett. di esser frustato]: (a suo dire,) non aveva commesso nulla di male, o (comunque) di tanto grave [sceleris] (da meritare le frustate, appunto). Alla fine, cominci? ad imprecare tra le frustate, e non gi? ad emettere piagnistei [querimonias], o gemiti, o grida, bens? parole severe e di rimprovero: (a suo dire) Plutarco non si stava comportando [questa oggettiva, e le seguenti, rendono, con discorso indiretto, le parole del servo] come si addice(va) ad un filosofo; farsi prendere dall'ira era (una cosa) vergognosa; spesso lui [Plutarco] aveva filosofato sulle degenerazioni [de malo] dell'ira, aveva (per giunta) scritto un libro bellissimo "peri aorgesias" ("Del calmare l'ira"); (ebbene,) da tutte quelle cose, riscontrabili in quel libro, non si inferiva affatto [nequaquam convenire] che - trascinato e accecato (d)all'ira - (ora) ricorresse a tante frustate. Al che, Plutarco, con fare placido e sornione, ribatt?: "Perch? io, da parte mia [autem], (ti) faccio prendere a frustate, (forse) ti sembro essere in collera con te? Forse [-ne] deduci [intellegis] che io mi sia adirato dal mio volto, o dalla (mia) voce, dal (mio) colorito o piuttosto [etiam] dalle (mie) parole? Credo di non avere uno sguardo truce, o l'aspetto [os] esagitato [turbidum], n? faccio lo sguaiato con minacce [inmaniter], tantomeno vado in escandescenze - spuma (alla bocca) o congestione (in viso) - o affermo cose di cui vergognarmi o pentirmi, n? certamente mi agito e mi altero per l'ira. Difatti, son queste, solitamente - se non lo sai - tutte le manifestazioni (tipiche) dell'ira". E, contemporaneamente, rivolgendosi a quello che frustava, ingiunse "Tu, nel frattempo che noi [lett. mentre io e costui, lo schiavo punito] siam presi dalla discussione [lett. discutiamo], datti da fare (a frustare)".
Trad. Bukowski
|