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Bukowski
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Data:
09/07/2002 13.11.24
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N.B.: non inserire nel titolo dei topic le virgolette (ad es.: "un prigioniero oggetto di curiosit?") perch?, per un bug del forum, non mi permettono di rispondervi.
Il tuo primo brano ? (mooooolto) liberamente tratto dalla "Vecchiaia" di Cicerone.
Non omnibus misera est senectus. In Quinto Fabio Maximo sene, qui Cunctator cognominatus est, quia cunctatione Hannibalem iuveniliter exsultatem molliverat(aveva sfiancato), maxima erat comitas et gravitas, neque aetas mores eius mutaverat. Nec vero in armis quam in toga(nell'attivit? civile) fuit praestantior. In eo enim multae etiam litterae fuerunt; omnia quae audiverat et viderat memoria tenebat. Non omnes clari viri in bellis atque in triumphis vitam degerunt; multi quiete et pure atque eleganter(con molto decoro) placidam ac lenem senectutem vixerunt: Plato, maximus inter philosophos, uno et octogesimo anno scribens e vita migravit; Isocrates, eximius Atheniesis orator, quarto et nonagesimo anno libros scripsit vixitque quinquennium postea; Isocratis magister, Gorgias Leontinus, centum et septem complevit annos neque unquam in suo studio atque opere cessavit; Marcus Cato senex historiarum septem libros scripsit.
Non per tutti la vecchiaia ? sinonimo di infelicit? [lett. la vecchiaia ? infelice]. Nell'anziano Quinto Fabio Massimo - soprannominato il "Temporeggiatore" [cunctator], perch? aveva sfiancato [molliverat] (appunto) con il temporeggiare [cunctatione] un Annibale pieno di ardore giovanile [exsultatem iuveniliter] - c'era una grandissima affabilit? e (insieme) senso del decoro [gravitas], n? l'(anziana) et? ne aveva mutato l'indole [mores]. N?, in vero, fu pi? eccellente nell'attivit? militare [in armis] che in quella civile [in toga]. E, infatti, molto vasta fu la sua cultura letteraria [in eo enim multae etiam litterae fuerunt]: riusciva a ricordare [lett. tenebat memoria, ricordava] tutto ci? che sentiva o vedeva [audiverat et viderat; lett. aveva sentito?; ma ? in atto la "legge dell'anteriorit?"]. (In effetti) non tutti i grandi [clari, famosi, importanti] uomini trascorsero la vita tra battaglie e trionfi; molti vissero una vecchiaia tranquilla e dolce nella calma, nell'onest? e nel decoro [quiete et pure atque eleganter]; Platone (ad esempio), il pi? grande dei filosofi [inter + acc.; partitivo] mor? [migravit e vita] a 81 anni, mentre era impegnato a scrivere [scribens]; Isocrate, insigne oratore ateniese, scrisse libri a 94 anni, e visse ancora (altri) 5 anni; Gorgia di Leontini, maestro di Isocrate, comp? 107 anni e non smise mai di studiare e lavorare; Marco catone, da vecchio, scrisse 7 libri di "Storie".
Trad. Bukowski
Il secondo tuo brano ?, invece, tratto dall' "Eumene" (nel De viris illustribus) di Cornelio Nepote, con leggere modifiche.
Cum Antigonus Eumenem captum in custodiam dedisset et praefectus custodum quaesivisset quemadmodum eum servare deberet: "Ut acerrimum leonem-inquit-et ferocissimum elephantum". Nondum enim statuerat utrum eum conservaret an interimeret. Veniebat autem ad Eumenem multa genera hominum: alii(alcuni) propter odium vetus ex eius casu voluptatem capere volebant;alii propter veterem amicitiam colloqui consolarique eum cupiebant; multi etiam cognoscere studebantqualis esset ille homo, quem magnopere timuerant, quem vultum haberat, quantae fortitudinis speciem in aspectu praeberet. At Eumenes, cum diutius in vinculis esset, ait Onomarcho, qui eius custodiae praeerat: "Magnopere miror cur iam tertium diem (gi? da tre giorni) vinctus in custodia detinear nec victor statuat utrum interficiar an liberer". Cui respondit Onomarchus:"Iniura(A torto) quereris. Si tam ferox(fiero) animo eras, cur non in proelio mortem oppetivisti ne in potestatem victoris venires?".
Dopo che Antigono ebbe fatto imprigionare Eumene, al capo delle guardie [praefectus custodum] che (gli) aveva chiesto come [quemadmodum] dovesse tenerlo in custodia [servare], rispose: "Come un indomito [acerrimum] leone o un ferocissimo elefante". Infatti, non aveva ancora deciso se salvargli la vita o ucciderlo. Venivano da Eumene [a trovarlo agli arresti, s'intende] molti tipi di persone: alcuni, per antico odio [che gli nutrivano contro], volevano prender piacere della sua disgrazia [casu]; altri, per l'antica amicizia, desideravano parlargli e consolarlo; molti ancora desideravano conoscere che tipo [qualis] d'uomo fosse colui che tanto fortemente avevano temuto, che volto avesse, quanto vigore mostrasse (effettivamente) nell'aspetto. Ma Eumene, protraendosi [cum esset diutius] la sua prigionia, disse ad Onomarco che attendeva alla sua custodia: "Mi meraviglia molto il fatto che [lett. cur, perch?], gi? da tre giorni, son tenuto prigioniero e che il (mio) vincitore [victor, ovvero Antigono] (ancora) non decide di uccidermi o liberarmi". Onomarco gli rispose: "Fai domande senza senso. [quereris iniura]. Se avevi questo coraggio [lett. se eri tanto fiero d'animo], perch? non hai cercato la morte in battaglia piuttosto che cadere in potere del (tuo) vincitore?".
Trad. Bukowski
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