Data:
11/07/2002 3.34.41
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A che serve enumerare le battaglie o le spedizioni fatte in pieno inverno, le citt? distrutte o riconquistate? Valgono pi? i fatti che le parole: l'accampamento del nemico conquistato presso il Sucrone, la battaglia al fiume Durio, l'annientamento del comandante dei nemici, Gaio Erennio, insieme con la citt? di Valenza e col suo esercito, son dati di fatto che conoscete bene. Ma in cambio di tutto ci?, riconoscenti senatori, mi avete dato la miseria e la fame! ? dunque uguale la condizione dell'esercito mio e di quello del nemico: a nessuno dei due si fornisce la paga; l'uno e l'altro, vittoriosi, possono venire in Italia. Riflettete a questo - vi avverto e vi prego - e non costringetemi, forzato dalla necessit?, a pensare solo a me stesso. La Spagna Citeriore, che non ? in mano al nemico, l'abbiamo devastata, o noi o Sert?rio, fino al massacro totale, tranne le citt? sul mare, che per? vivono a spese nostre e a nostro carico. La Gallia nello scorso anno ha mantenuto l'esercito di Metello con denaro e viveri, e adesso, con un'annata cattiva, basta a stento a se stessa. Io, ho esaurito non solo il mio patrimonio, ma anche ogni credito. Rimanete voi: se non mi aiutate, contro il mio volere, ma secondo le mie predizioni, l'esercito, e con esso tutta la guerra di Spagna, da qui passeranno in Italia.
Trad. Newton
Hae litterae principio sequentis anni recitatae in senatu. Sed consules decretas a patribus provincias inter se paravere; Cotta Galliam citeriorem habuit, Ciliciam Octavius. Dein proxumi consules, L. Lucullus et M. Cotta, litteris nuntiisque Pompei graviter perculsi, cum summae rei gratia tum ne exercitu in Italiam deducto neque laus sua neque dignitas esset, omni modo stipendium et supplementum paravere, adnitente maxime nobilitate, cuius plerique iam tum lingua ferociam suam et dicta factis sequebantur.
Questa lettera venne letta in senato al principio dell'anno successivo. Ma i consoli pensarono piuttosto a spartirsi le province, secondo le deliberazioni senatorie: Cotta ebbe la Gallia Citeriore, Ottavio la Cilicia. Di poi, i due consoli appena successivi, L. Lucullo e M. Cotta, fortemente impressionati dalle parole di Pompeo, sia nell'interesse dello Stato sia per effettivo timore - ch? se quello avesse tradotto l'esercito in Italia, loro stessi non ne avrebbero ricavato nulla n? in gloria n? in dignit? - provvidero, con ogni mezzo, al soldo e ai rinforzi, con l'appoggio assoluto dei nobili, la maggior parte dei quali sosteneva, con retorica, la propria ferocia, e, cosa pi? importante, faceva seguire alle parole i fatti.
Trad. Bukowski
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